Il commissario ad acta interviene per commentare la manifestazione di Reggio Calabria che ieri ha visto in piazza più di mille persone per chiederne la rimozione dall'incarico
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«Mi sembra che siano degli annunci su cui non posso esprimere giudizi, perché sono di natura politica». Lo ha detto questa mattina, a Cosenza, Massimo Scura, Commissario alla sanità calabrese, che ha commentato l'annuncio della sua rimozione dato dal Movimento 5 Stelle.
«Sui risultati e per l'impegno sono tranquillissimo - ha detto Scura - le questioni politiche non sono di mia competenza. Ieri sembrava che avessi la Calabria contro, vista la manifestazione di Reggio Calabria - ha detto Scura - e vorrei sapere come mai si è svolta proprio a Reggio e chiedo come mai a Crotone, Vibo, e in parte a Cosenza, hanno sottoscritto i contratti? Reggio sembra essere una provincia fuori dall'Italia. A Reggio le regole sono reggine, non calabresi e non italiane. La domanda che dovete farvi - aggiunge - è: chi ci guadagna nello sfacelo della sanità a Reggio? Ci guadagnano quelle strutture private - dice Scura - che hanno tutto l'interesse a che il pubblico non funzioni. La struttura commissariale privilegia gli interventi salvavita dei calabresi - dice ancora Scura - e non le analisi di laboratorio di base che valgono 5 euro, che le strutture private stanno facendo pagare solo agli esenti ticket, una cosa vergognosa».
Scura ha proseguito: «Noi ci stiamo attrezzando per dare maggiori risposte a chi è esente dal ticket. A livello di laboratori i tagli non possono essere lineari e noi non diamo budget, ma acquistiamo le prestazioni, quelle più importanti e complesse, non certo l'analisi del sangue di base. Spero che i privati la smettano con questa serrata, che è sempre odiosa - ha concluso - e mi meraviglia che sia cavalcata da chi dovrebbe stare dalla parte dei cittadini».