«Lo Screening neonatale esteso (Sne) nella nostra regione continua a registrare carenze gestionali che compromettono il regolare flusso del programma e la qualità dei servizi offerti, a discapito delle famiglie calabresi e della salute dei loro bambini». Lo scrive in una nota Amalia Bruni (Pd), vicepresidente Commissione sanità in Consiglio regionale.

L’esponente dem sottolinea: «Prima tra tutte, la gestione informatica delle procedure legate allo screening. Quando la Regione Calabria aveva siglato l’accordo con il Ceinge per l’avvio dello Screening neonatale esteso, infatti, era stata messa a sistema una piattaforma informatica ad hoc per garantire l’inizio delle attività, con l’impegno di renderla più funzionale una volta avviato il programma. A distanza di anni, però, continua a essere utilizzata la stessa piattaforma che – come evidenziato da più parti – risulta ormai obsoleta e incapace di interagire con i sistemi dello screening, fino a impedire addirittura il caricamento dei dati delle conferme diagnostiche. Tali disservizi rappresentano un ostacolo alla corretta gestione dello screening, con conseguente rallentamento delle procedure. Ritardi e inefficienze non sono ammissibili in un programma salvavita in cui agire prontamente sul neonato è l’unica ancora di salvezza per assicurare qualità di vita».

Bruni rimarca: «È necessario, pertanto, fare chiarezza sulle competenze di tale gestione e garantire l’implementazione di una piattaforma pienamente rispondente alle esigenze procedurali previste dallo Sne. Con il decreto del commissario ad acta 74/2023, inoltre, è stato individuato il centro clinico regionale di riferimento per lo Sne a cui però non è stata ancora garantita una gestione completa ed efficace. Considerata l’importanza strategica di tale centro, occorre intervenire per mettere a sistema tutto il suo impianto organizzativo, a partire dal personale necessario, oltre alla costituzione del coordinamento regionale dello screening». «Alla luce di tali problematiche – gravissime per la delicatezza della questione – ho presentato un’interrogazione con la quale chiedo ufficialmente al presidente della Giunta quali iniziative intende assumere sia per garantire la continuità del servizio dello Screening neonatale esteso in vista dell’imminente scadenza del protocollo d’intesa sia per restituire ai calabresi un programma altamente operativo e senza alcun tipo di disfunzione».