Sono stati firmati nello studio di un notaio di Catanzaro l'atto costitutivo e lo statuto della Fondazione Renato Dulbecco, dedicata al premio nobel nato nel capoluogo calabrese nel 1914 e che è stato professore a contratto di Genetica molecolare presso la facoltà di Medicina dell'Università Magna Graecia della città.

I soci fondatori

Soci fondatori sono i professori Roberto Crea, biotecnologo di San Francisco Ca Usa (presidente), Giovambattista De Sarro, rettore dell'Università Magna Graecia (vicepresidente), Giuseppe Nisticò dell'Università di Roma (commissario).

Altri soci fondatori sono Eugenio Gaudio, rettore dell'Università di Roma Sapienza, Franco Romeo, direttore della Cardiologia dell'Università di Roma Tor Vergata.

 

«Lo scopo della Fondazione – è scritto in un comunicato – è di realizzare il "Renato Dulbecco Institute" a Lamezia Terme presso il Centro agroalimentare e l'Inail, in una posizione centrale rispetto alle due Università di Catanzaro e di Cosenza, le quali contribuiranno in maniera paritetica alla nascita e allo sviluppo dell'Istituto Renato Dulbecco.

 

Sotto la guida del prof Roberto Crea che è considerato il padre delle biotecnologie nel mondo, avendo egli scoperto l'insulina umana ricombinante ed altri prodotti biotecnologici di importanza fondamentale in Medicina, nella piattaforma di eccellenza che si verrà a creare ci si propone di procedere – è scritto – all'identificazione e alla produzione di anticorpi monoclonali e di pronectine (una forma più avanzata e tollerata degli anticorpi monoclonali). Questi rappresentano oggi un'arma specifica e potente per la terapia non solo del cancro, malattie neurodegenerative (malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, Sla etc.), malattie orfane ma anche si stanno rivelando efficaci nel trattamento dell'insufficienza respiratoria da coronavirus».

 

I fondatori hanno incontrato il sindaco di Lamezia Terme che ha messo a disposizione dell'istituto i locali della Fondazione Terina che occupano 40mila metri quadrati.

I laboratori e il comitato

Nell'istituto sarà attivato un laboratorio di diagnostica e genetica molecolare per la prevenzione e il trattamento di malattie professionali e anche da esposizione a tossici presenti nell'ambiente. Il Comitato dei Soci fondatori – continua la nota – si avvarrà della collaborazione di un consiglio scientifico internazionale in cui sono presenti due Premi Nobel (Aaron Ciechanover di Tel Aviv, Thomas Sudhof della Standford University) e scienziati di fama internazionale come Sir Salvador Moncada dell'University College di Londra, il prof Paolo Chiesi di Parma, il prof Giuseppe Novelli già rettore dell'Università di Roma Tor Vergata».

 

La Fondazione si avvarrà anche della collaborazione di un Comitato tecnico-scientifico che comprende numerosi docenti dell'Università di Catanzaro e di Cosenza, che avrà il compito di indicare le linee di ricerca, selezionare con borse di studio i ricercatori e i dottorandi migliori da inviare presso prestigiosi Istituti italiani e stranieri per la loro formazione, nonché di operare come consulente per l'organizzazione dei laboratori e per la soluzione di specifici problemi durante la realizzazione dell'Istituto.

 

Roberto Crea, attualmente presidente e ceo della Protelica di San Francisco, ha concesso in licenza alla nascente Fondazione 12 brevetti su cui il Renato Dulbecco Institute potrà iniziare a lavorare per la produzione di prodotti biotecnologici innovativi e competitivi secondo le linee concordate con il Consiglio scientifico internazionale».

 

«Oggi – ha detto Giuseppe Nisticò, che sarà il commissario ad acta per la realizzazione dell'Istituto – è una giornata di interesse storico per la Calabria, la quale grazie al presidente Jole Santelli che si è dimostrata entusiasta di questo progetto internazionale fin dall'inizio, intende rompere con il passato per creare un evento grazie all'Istituto Renato Dulbecco, che abbia un impatto sulla cultura, sulle biotecnologie più avanzate e sulla industria futura in Calabria».

 

L'Istituto Dulbecco, ha dichiarato il presidente Santelli, «deve portare un messaggio nuovo e dirompente e cioè che la scienza sta alla base dell'innovazione tecnologica, della salute e del benessere dei cittadini, ma anche della ricchezza economica della Calabria e del nostro Paese».