VIDEO | La relazione del commissario ad acta ed i passaggi salienti in cui illustra i casi limite, dalle “resistenze” per l’unificazione degli ospedali a Catanzaro passando per Locri «dove succede di tutto e di più»
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La Calabria soffre «di un problema etico» che coinvolge il settore sanità. Lo dice a chiare lettere il commissario ad acta per la Sanità Massimo Scura intervenuto ieri in Commissione Sanità al Senato. Un excursus che parte dall'analisi della situazione nella regione al suo arrivo. Dal debito sconosciuto nelle aziende di Reggio, all'assenza di relazioni sindacali. I passaggi salienti riguardano poi la condanna dei dirigenti per mafia agli incarichi per i vertici delle aziende «nominati dalla politica invece che con bandi».
Il caso Locri
Quindi i casi particolari: «Se non fosse stato che sono mezzo calabrese mai avrei scelto la Calabria. Quando sono arrivato le cinque province occupavano ultimi posti in graduatoria per la qualità della vita. Locri ha l'amministrazione comunale più assenteista d'Italia». Ricorda il confronto con l'ex ministro: «Lo dissi anche alla Lorenzin il primo problema dell'ospedale di Locri è che è a Locri. Se fosse stato nelle colline senesi o in provincia di Varese dove ho la residenza, probabilmente nel giro di qualche mese avremmo risolto, ma a Locri succede di tutto e di più».
Accorpamento ospedali a Catanzaro
Il commissario scandisce e fa riferimento anche a "pressioni": «La Calabria è l'ultima regione per donazione organi e la prima per Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Perché la situazione in sanità dovrebbe essere diversa da un punto di vista di efficienza, moralità e legalità?». In merito all'accorpamento dei due nosocomi a Catanzaro, Scura afferma: «Sono tre anni che con il rettore provo a far unificare i due ospedali con resistenze pazzesche». Incalzato dalle domande dei componenti della Commissione permanente presieduta dal pentastellato Pierpaolo Sileri, la seduta si è prolungata per due ore.
I nodi da sciogliere
Oggi sarà ascoltato il presidente della Regione Mario Oliverio, affiancato dal dg del dipartimento Tutela della Salute Bruno Zito e dal delegato alla sanità Francesco Pacenza. Temi cruciali, oltre la situazione di disagio vissuta a Locri e Polistena, anche lo scontro con i laboratori, i criteri per il taglio delle strutture, le perduranti liste d'attesa, assunzioni e turnover, l’Asp di Reggio e lo smantellamento del Dipartimento Salute.
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