I sindaci del Lametino, fermamente determinati a farsi ascoltare sui problemi della sanità, hanno deciso di costituirsi in Comitato permanente di consultazione. Lo riferisce una nota stampa. Riunitisi a Lamezia su iniziativa del sindaco Paolo Mascaro, hanno discusso principalmente di due temi attualissimi: le problematiche emerse nel corso della recente pandemia da coronavirus con la necessità di rivedere, quindi, le offerte sanitarie dei territori e l’esclusione del Presidio ospedaliero di Lamezia Terme dalla integrazione nell’azienda unica ospedaliero-universitaria dell’area centrale della Calabria. La discussione è stata partecipata, proficua e approfondita.

Al termine, hanno coralmente chiesto di essere presenti attraverso un loro rappresentante al tavolo istituzionale che Governo e Miur hanno deciso di attivare in merito alla decisione di impugnare dinanzi la alla Consulta anche la legge regionale n. 1 del 30/04/2020 che ha istituito l’azienda Sanitaria ospedaliero-universitaria senza un previo concerto con il commissario al Piano di rientro e l’Università.

 

Pertanto è stato delegato il primo cittadino di Lamezia Terme a richiedere formalmente al Miur ed alla Regione detta partecipazione: «I sindaci del Lametino – affermano nella nota stampa - ritengono che l'eventuale istituzione di un unico grande complesso ospedaliero in Catanzaro, che assorbirà gran parte della disponibilità di posti letto dell’intera area centrale, debba necessariamente riguardare anche il destino del Presidio ospedaliero di Lamezia Terme, oggi gravemente limitato nelle prestazioni a causa delle spoliazioni succedutesi in questi anni di reparti, di primari, di personale medico e paramedico e della mancanza di oltre 120 posti letto rispetto alle previsioni in rapporto alla popolazione».

 

La programmazione della assistenza ospedaliera nell’area centrale della Calabria, in particolare, deve assicurare «la disponibilità di una offerta sanitaria specialistica in tutte e tre le strutture, riequilibrando ed  ampliando l’attuale offerta sanitaria e superando le criticità esistenti al fine di dare una sempre migliore risposta di qualità alla domanda di salute dell’intero territorio».

Inoltre, deve essere riorganizzata l’assistenza territoriale, «assicurando una continuità assistenziale al di fuori degli ospedali con una rete di assistenza medica, specialistica e sociale la cui importanza è stata evidente  nel corso della pandemia».

 

L’assemblea dei sindaci del Lametino ritiene che non si debba  disperdere l’occasione attuale, in post emergenza pandemia, di una convergenza di norme e di risorse per riorganizzare il sistema sanitario della Regione, provvedendo ad un nuovo piano sanitario regionale che manca in Calabria da oltre dieci anni.