«La sanità territoriale in provincia di Catanzaro rischia di essere messa definitivamente in ginocchio dalla decisione dell’Asp di ridurre ulteriormente il budget assegnato a 27 strutture private (RSA, Riabilitazione, Case Protette) allo scopo di rastrellare le risorse necessarie per implementare i servizi assegnati ad una sola struttura privata». Lo denuncia il consigliere regionale Domenico Tallini evidenziando: «Non siamo contrari all’ampliamento dei servizi di questa struttura, di cui non ci permettiamo di disconoscere meriti e requisiti, ma tutto ciò non può passare attraverso la cancellazione dell’enorme patrimonio socio-assistenziale costituto dalle altre 27 strutture. Si trovino i soldi per incrementare i servizi, ma si trovino soprattutto i soldi per garantire quanto meno il già ridotto e risicato budget fissato nel 2016».

Il caso

Evidentemente, aggiunge l’esponente forzista «l’Asp di Catanzaro non si rende conto dell’enorme danno che sarà arrecato a centinaia di cittadini bisognosi inseriti in lunghe liste di attesa e che sperano da lungo tempo di essere accolti nelle strutture private e che invece dovranno metterci una croce sopra. E’ un vero e proprio attacco ai livelli essenziali di assistenza – aggiunge - che dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini italiani. Non stupiamoci che la Calabria risulti all’ultimo posto in Italia per carenza di tali servizi».

Le riduzioni per le aziende private

Dopo aver ascoltato, circa un mese fa, in Commissione Sanità «il direttore generale ff dell’ASP di Catanzaro Giuseppe Giuliano, pensavamo che la nuova programmazione della sanità territoriale avrebbe lenito le gravissime insufficienze dei servizi residenziali (RSA, Riabilitazione, Case Protette) e semiresidenziali ed invece – precisa Tallini - si apprende che quasi tutte le strutture che operano sul territorio provinciale subiranno riduzioni delle già modeste prestazioni che possono erogare in convenzione in quanto il budget a loro assegnato, rispetto a quello previsto nel dca 26/2016 è stato decurtato perché destinato ad implementare i servizi di una sola struttura che opera nella Città di Catanzaro».

Nell’evidenziare la carenza dei servizi, il consigliere regionale ribadisce «l’eventuale riduzione dei budget, rispetto al DCA 26/2016, apparrebbe frutto di evidente illogicità e di irragionevolezza, considerato che tali prestazioni rientrano nei Livelli essenziali di assistenza».

L’invito al commissario Cotticelli

«Sono certo che il nuovo commissario Cotticelli – precisa - saprà ben valutare questa situazione, reperendo i fondi necessari almeno per assicurare il budget assegnato con il DCA 26/2016 che, sebbene ridimensionato rispetto ai fabbisogni standard previsti per gli utenti dell’Asp di Catanzaro per queste tipologie di prestazioni, per lo meno non aggrava ancor di più le situazioni denunciate dagli stessi dirigenti dell’Azienda sanitaria. Sarebbe difficile giustificare una diversa decisione, nemmeno invocando l’ampia discrezionalità politico-amministrativa di cui si è avvalso in passato l’ex commissario nel preferire singoli operatori economici, in quanto il risparmio della spesa pubblica, non può far venire meno la necessità di motivare le scelte di assegnazione dei tetti di spesa per prestazioni costituzionalmente garantite come quelle per la non autosufficienza e per la riabilitazione. E certamente – conclude - non si potrebbe motivare con il fatto che sia stato preferito un singolo operatore rispetto a circa 27 strutture che si sono visti ridotti i budget rispetto a quelli dell’anno 2016. La problematica investe migliaia di cittadini utenti, motivo per il quale ho già investito del problema anche il sindaco di Catanzaro e presidente della Provincia Sergio Abramo affinché vigili su un potenziale, ulteriore, ridimensionamento dei servizi sanitaria e socio-sanitari della Città e della Provincia di Catanzaro».