In Calabria due vite spezzate ne salvano altre cinque grazie ai trapianti

VIDEO | Donati quattro reni ed un fegato. Coinvolti decine di medici ed infermieri anche di Cosenza, Catanzaro e Roma. Il direttore del centro Mancini: «La nostra attività non si ferma. Da questa notte attive le procedure per salvare altre quattro persone»

di Angela  Panzera
3 settembre 2019
14:57

«Siamo riusciti a dare un significato alla richiesta di queste famiglie, un significato anche alla morte improvvisa di questi pazienti che purtroppo, in pochissimi giorni a seguito di una lesione celebrale acuta, sono deceduti». A commentare così, alla nostra testata, la lunga maratona di trapianti, avvenuta negli ultimi tre giorni nella nostra regione, è stato Pellegrino Mancini, direttore del centro regionale in forza al “Grande ospedale metropolitano reggino”. Da due vite spezzate ne sono rinate altre 5. A seguito del decesso di un uomo e una donna sono stati trapianti quattro reni e un fegato, a tre uomini e due donne. Una sinergia che ha coinvolto decine di medici ed infermieri anche del “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro,dell’Annunziata di Cosenza e del policlinico “Tor Vergata “di Roma. «Tutti erano nelle nostre liste d’attesa-continua Mancini- i quattro reni sono stati trapiantati tra Reggio e Cosenza mentre il fegato nella Capitale. Si tratta di organi che hanno ripreso tutta la loro funzionalità e che permetteranno a questi pazienti di ricominciare veramente una nuova vita».

Calabria regione di solidarietà

E la Calabria si riconferma terra di solidarietà e speranza sul fronte delle donazioni. I dati degli ultimi anni sono in netto miglioramento. Nell'anno in corso, in tutta la regione, ben 23 persone, e le loro famiglie, hanno autorizzato all’espianto degli organi e tutto viene coordinato da centro reggino che provvede a contattare i pazienti e gli ospedali interessati. Il trend di miglioramento riguarda in particolar modo il fegato, i reni e le cornee.


 

«I dati sono in continuo miglioramento- ci spiega il direttore Mancini- perché cresce la sensibilità dei cittadini, ma cresce anche la struttura regionale. Su questo fronte non ci sono favoritismi, continua il primario, non ci sono scorciatoie per nessuno, ma solo procedure efficaci e  standardizzate che non si cambiano. La nostra responsabilità è proprio questa ossia garantire le famiglie dei donatori, ma anche e soprattutto i riceventi i quali con gli organi impiantati non riceveranno eventuali patologie che potrebbero complicare la loro esistenza. Le nostre procedure di sicurezze sono ogni anni certificati per la salvaguardia de nostri pazienti, le loro pari opportunità, la loro sicurezza e trasparenza».

Altra maratona in queste ore

Il grande ospedale metropolitano non finisce di compiere le “sue” maratone sul fronte trapiani. Da questa notte infatti, sono in corso tutti gli esami e le procedure per altre operazioni. A seguito della morte di un paziente infatti, verranno impiantati altri due reni, il cuore e il fegato a quattro persone a cui la vita ha dato, fortunatamente, un’altra possibilità. «Siamo di fronte- ha concluso Pellegrino Mancini- ad un ulteriore atto di altruismo di una famiglia, la quale va ringraziata; senza organi trapianti non se ne possono fare. Senza questi gesti di umanità, senza questa sensibilità registrata in momenti di profondo dolore, niente di ciò potrebbe avvenire». 

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