Il centro per malati terminali a rischio chiusura: proteste e petizioni in piazza

FOTO-VIDEO | Da oggi l'unica struttura di cure palliative della provincia di Reggio non prende più nuovi pazienti. L'Asp non ha ancora effettutato i contratti e i dipendenti lamentano un anno di stipendi non pagati. Oggi sit-in di fronte la Prefettura. Partita anche una petizione popolare 

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di Angela  Panzera
15 luglio 2019
14:25

«Giù le mani dall’Hospice»: è forte il grido, come sono forti le preoccupazioni, dei dipendenti dell’unica struttura di cure palliative della provincia di Reggio Calabria che sono scesi in piazza, di fronte la Prefettura, per protestare contro il mancato rinnovo dei contratti da parte della terna commissariale dell’Asp e il mancato pagamento di un anno di stipendi. Da oggi l’Hospice, fiore all’occhiello della buona sanità, che assiste i malati terminali, non prende in assistenza più pazienti  il rischio chiusura è dietro l’angolo e a casa rischiano di restare 50 dipendenti.

 


Le testimonianze

«Noi vogliamo solo continuare a lavorare e assistere i nostri malati- ci dice Felicetta Zinna, dipendente, siamo una realtà efficiente, all’avanguardia ed effettuiamo servizi che, non esistono sul territorio come l’assistenza domiciliare continua. Ci auguriamo che l’Asp sistemi la situazione perché noi siamo un supporto per la comunità. Se ci fosse davvero una sinergia con la stessa Asp potremmo davvero assistere a 360 gradi queste persone che lottano, insieme a noi, per avere dignità anche nella morte». Un servizio essenziale quello dell’Hospice che sostiene anche le tante famiglie dei pazienti oncologici i quali oggi si sono uniti insieme a tanti cittadini, volontari, associazioni e sindacati, per firmare una petizione popolare. In tanti si sono avvicinati agli stand per firmare la petizione popolare a sostegno dell'Hospice, in attesa di una pronta e immediata risoluzione alla problematica. C’era la gente comune, c’erano i ragazzi delle cooperative sociali, i membri dell’Aism, delle associazioni contro i tumori, c’era un città che chiedeva alle Istituzioni di intervenire affinchè non si chiuda questa parentesi di efficienza.  

 

Anche la politica in piazza

In piazza anche il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà il quale si è detto fiducioso. «In settimana- ha dichiarato- ci sarà un tavolo tecnico proprio in Prefettura e sono convinto che con un po’ di buon senso si riuscirà a risolvere la situazione perché l’Hospice da anni è diventato un punto di riferimento nella nostra città e della nostra città sia per i cittadini che per i tanti malati e noi in tutte le sedi ci batteremo per evitare questa tragedia sociale». Dalla politica quindi, su tutti i fronti arrivano rassicurazioni: l’Hospice non può e non deve chiudere. Lo ha ribadito il senatore di Forza Italia Marco Siclari il quale ha affermato  che «il silenzio del governo e dell’Asp è veramente assordante. Io mi sono attivato da tempo con il ministro Grillo e voglio fare in modo che se l’Asp di Reggio Calabria non dà soluzioni al problema dell’Hospice, c’è comunque un’alternativa che permetterà di farlo rimanere aperto e di dare comunque un’assistenza efficiente e adeguata a chi sta trascorrendo il periodo più difficile della sua vita insieme ai propri cari. Abbiamo già individuato un percorso da seguire e questo percorso-ha concluso Siclari- verrà annunciato nei prossimi giorni dal presidente della fondazione qualora l’Asp dovesse continuare con questo silenzio».

 

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