Sarà difficile garantire assistenza senza personale. Il mancato rinnovo dei contratti a duecento precari aprirà un fronte di crisi all'interno dei reparti
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Il quadro ha assunto contorni talmente allarmanti da aver preoccupato i vertici dell'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, ormai da giorni alle prese dapprima con la redazione del piano dei fabbisogni del personale e, ancora più recentemente, immersi nella stesura di un documento definitivo capace di misurare l'impatto del mancato rinnovo dei contratti del personale precario sull'erogazione dei servizi assistenziali. Già nei giorni scorsi il reggente dell'azienda ospedaliera, Antonio Mantella, aveva infatti richiesto ai primari e ai capi dipartimento una relazione sul tema e adesso i documenti sono confluiti in un piano trasmesso nel pomeriggio di ieri alla struttura commissariale, con lo scopo di tratteggiare quello che si annuncia come un vero e proprio "suicidio assistito".
La tempesta perfetta
All'orizzonte si profila per l'ospedale Pugliese la tempesta perfetta con tagli selvaggi ai posti letto e una drastica riduzione delle attività assistenziali in tutti i reparti se non si troverà in tempi celeri una soluzione ai buchi che già fin d'ora si stanno iniziano a creare nei turni delle unità operative. Se, infatti, per ora i licenziamenti del personale infermieristico e degli operatori sociosanitari siano contenuti alle 18 unità complessive, a partire dal prossimo mese l'emergenza assumerà i contorni del dramma. Certificano questo, infatti, le relazioni redatte dai primari e dai capi dipartimento e la situazione è identica sia per l'area medica che per quella chirurgica.
L'area chirurgica
L'area chirurgica sarà senza dubbio quella più penalizzata dai mancati rinnovi contrattuali. Si conta, infatti, che nei licenziamenti l'intero comparto perderà complessivamente 28 infermieri e 11 operatori sociosanitari. Il capo dipartimento, Francesco Abbonante, ha lanciato l'allarme: si andrà dritti verso l'accorpamento della sezione uomini e di quella donna, in una mista nell'unità operativa di Chirurgia Generale, in Ortopedia, in Urologia e in Chirurgia Plastica. La riduzione delle attività assistenziali si attesta al 50%.
L'area medica
E neppure l'area medica uscirà indenne dai mancati rinnovi contrattuali. L'unità operativa di Geriatria ha annunciato la riduzione di 15 posti letto, così come la Medicina Generale che dovrà sopprimere 11 degenze per poter garantire cure e assistenza in sicurezza. Il problema si presenterà nelle medesime proporzioni anche in Gastroenterologia, in Diabetologia e Endocrinologia, in Dermatologia, in Nefrologia e Dialisi e Malattie infettive, tutte orientate verso la riduzione delle attività assistenziali per l'impossibiltà di organizzare i turni in assenza di personale infermieristico e operatori sociosanitari. Decisamente critica la situazione del reparto di Ginecologia e Ostetricia che ha annunciato una riduzione delle sedute operatorie avendo già perso due ostetriche e tre operatori.
Luana Costa