Procreazione medicalmente assistita in Calabria: dal 2018 si può

L'anno appena trascorso ha portato, per le coppie calabresi con problemi di feritilità, il primo centro di procreazione medicalmente assistita di terzo livello in Calabria. Si trova a Catanzaro, al terzo piano dell'Ospedale Pugliese Ciaccio. A ottobre 2019 il primo nato 

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di Rossella  Galati
31 dicembre 2018
10:09
foto di repertorio
foto di repertorio

È un'esperienza meravigliosa in grado di stravolgere la vita, di cambiarla, di renderla migliore, completa. Diventare genitore è vedere negli occhi puri di una creatura indifesa il proprio sguardo, capire che in quella nuova vita ci sarà il prolungamento della propria vita. Una gioia immensa che, pur essendo stata raccontata, raffigurata, descritta, rimarrà sempre difficile da spiegare perché è una gioia da vivere. Una gioia che in alcuni casi si scontra però con una condizione inaspettata e crudele: l'infertilità. Una vera e propria patologia che costringe circa 80 mila coppie all'anno a rivolgersi ad un centro di procreazione assistita. 

 


Momento storico per la Calabria

E se da una parte in Calabria la sanità "non gode di ottima salute", dall'altra il 2018 sarà sicuramente ricordato per aver dato ai calabresi un'opportunità in più: il primo centro pubblico di procreazione medicalmente assistita di terzo livello in Calabria. Inaugurato il 31 ottobre scorso, il centro ha dato il via all'attività ambulatoriale il 13 novembre, al terzo piano dell'Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Un sogno realizzato dopo circa 10 anni di attesa che permette alle coppie calabresi affette da infertilità di essere seguite da uno staff multispecialistico e con una strumentazione d'avanguardia e di far fronte quindi ad una circostanza che riguarda una coppia su sei. Una novità che ha suscitato molto interesse dando una risposta importante alle coppie inferiti calabresi.

 

L'augurio: tra nove mesi il primo nato

«Abbiamo visite prenotate fino a luglio 2019 - fa sapere la responsabile Roberta Venturella -. Da gennaio inizieremo con i cicli di fecondazione assistita e contiamo di avere il primo nato tra settembre e ottobre 2019». Dunque il 2018 ha portato un aiuto concreto alle coppie inferiti che fino ad ora sono state costrette ad emigrare per inseguire il loro "sogno naturale" ma non mancano le raccomandazioni degli specialisti: «Alle coppie dico: non rimandate perché la prima causa di infertilità oggi è l'età della donna - spiega la Venturella -. Noi non siamo state create per fare i figli a 40 anni. 30 anni sarebbe l'età ideale per riprodursi poiché da 35 in su la capacità riproduttiva, quella femminile in particolare, comincia a ridursi drasticamente. Il fattore età purtroppo nelle donne è preponderante, basti pensare che in teoria la fertilità finisce 10 anni prima della menopausa. Non si può rimandare per sempre».

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