VIDEO | Il presidente della Federazione cardiologi italiani e direttore della Cardiologia dell'Azienda universitaria Dulbecco di Catanzaro annuncia un nuovo programma per contrastare la principale causa di morte in Italia
Tutti gli articoli di Salute
«Sono molto orgoglioso che l'Italia insieme a Germania e Francia farà parte di un progetto europeo di prevenzione delle malattie cardiovascolari». Coinvolgerà tutti i cardiologi ospedalieri e universitari d'Italia il progetto europeo annunciato con soddisfazione dal presidente della Federazione dei cardiologi italiani e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia–Emodinamica–Utic dell'Azienda ospedaliero universitaria Dulbecco di Catanzaro, Ciro Indolfi, che punta alla prevenzione delle principali cause di morte in Italia: cardiopatie e ictus.
«Questo progetto molto ambizioso che sarà finanziato dalla Società europea di cardiologia – spiega il luminare – consentirà di effettuare dei programmi di conoscenza per sviluppare delle strategie che saranno molto utili per ridurre la mortalità cardiovascolare che, com'è noto, è la causa di morte numero uno in Italia».
La Calabria in prima linea
Ancora una volta quindi, con la struttura guidata dal pioniere della cardiologia universitaria calabrese, la nostra regione ricoprirà un ruolo importante nella ricerca, nell'innovazione e nella prevenzione cardiovascolare. «La Calabria sarà in prima linea. Da sempre la cardiologia calabrese porta avanti l'innovazione: noi siamo stati i primi a trattare l'infarto con lo stent – ricorda Indolfi -, abbiamo introdotto il trattamento percutaneo, senza bisturi, delle patologie delle valvole cardiache come la stenosi aortica e anche l'insufficienza mitralica e recentemente l'insufficienza della tricuspide. Oggi il trattamento delle valvole cardiache fortunatamente si effettua per via percutanea senza effettuare interventi di cardiochirurgia».