Ospedale di Praia, strappata alla morte con mezz'ora di massaggio cardiaco

L'intervento effettuato su un'anziana signora in dialisi ora ricoverata all'ospedale di Paola. Le operazioni sono state guidate dal medico di turno, Roberto Pititto, e dal rianimatore, Roberto Rossetti

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di Francesca  Lagatta
6 ottobre 2018
11:14

«Una sanità che funziona. Eccellenza del nostro territorio. Pur se ubicata nel martoriato plesso dell’ospedale di Praia a Mare (Cs) il reparto di Dialisi ha ancora una volta mostrato come si può lavorare bene salvando vite umane». Lo dichiara il giornalista Antonello Troya, stavolta in veste di responsabile provinciale Aned (Associazione nazionale dializzati), che segue da vicino le vicende del nosocomio praiese e che porta alla luce un episodio che, ancora una volta, merita di essere raccontato.

Donna rianimata dopo il massaggio cardiaco

Secondo quanto riporta il cronista belvederese, ieri pomeriggio una anziana signora, che si trovava lì per la terapia dialitica, ha mostrato seri problemi respiratori. Il suo stato di salute si è improvvisamente aggravato, precipitando in acidosi, ossia la condizione di riduzione del pH del plasma sanguigno.


Il suo destino sembrava essere segnato. Ma se l'ospedale è stato smantellato e bistratto, la professionalità dei medici al suo interno è rimasta intatta, e così l’intervento tempestivo del medico di turno, dottor Roberto Pititto, dell’equipe infermieristica e delle Oss, ha evitato il peggio. Massaggio cardiaco e ventilazione per più di mezz'ora, senza esitare nemmeno per un istante, hanno strappato la paziente alla morte. Sostanziale pare sia stato anche l’intervento del rianimatore Roberto Rossetti che ha operato in sintonia con gli operatori della dialisi, evitando di fatto un possibile infarto cerebrale e danni gravi permanenti.

«Il reparto di dialisi di Praia a Mare - dichiara Troya - può contare su professionalità di elevato spessore: il dottor  Salvatore Fabiano, la dottoressa Lucia Ferrari e la dottoressa Rita Maiolino. Al loro fianco le Oss e il personale infermieristico che nell’episodio di ieri, hanno mostrato ancora una volta l’impressionante capacità della manualità e dell’intervento immediato atto a salvare vite umane. Alla donna che ora si trova nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Paola facciamo i nostri migliori auguri di una pronta guarigione».

Una boccata d'ossigeno, per il plesso ospedaliero della città dell'isola Dino, dopo giorni e giorni di feroce gogna mediatica per i fatti legati al medico del 118, servizio ora trasferito altrove, ripreso da un cellulare mentre puliva del pesce fresco in un lavandino di un bagno al primo piano dello stabile.

A quando le nuove assunzioni?

La buona notizia, ad ogni modo, non può e non deve servire a distogliere l'attenzione dai molteplici problemi che presenta tuttora la struttura sanitaria praiese e in generale i presidi della costa tirrenica cosentina. «Sosteniamo in pieno il personale medico, infermieristico e alle Oss che pur in situazioni di forte disagio, lavorano con dedizione e senso del dovere. Ma c’è da impegnarsi: c’è bisogno di altro personale - fa notare il responsabile Aned -. Nella gravità del momento c’è bisogno della disponibilità di medicinali salvavita e ulteriori strumenti da utilizzare per salvare le vite umane. A Cetraro manca personale, a Paola come ad Amantea è forte il bisogno di un ulteriore senso di attenzione del direttore generale Mauro come del commissario Scura. La sanità, se messa nelle dovute condizioni di operare, dà il meglio di sé. Chiediamo nuove assunzioni e una preparazione ad hoc che porterà certamente questo lembo di terra ad offrire quanto di meglio sa dare».

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