Se stai male e hai meno di 16 anni le soluzioni sono due. O torni al mattino successivo oppure ti trasferisci in un altro ospedale. È questa l’assurda situazione dell’ospedale di Corigliano, che da oggi è stato costretto a chiudere il reparto di Pediatria di Corigliano ed a sospendere, dalle ore 14, i ricoveri dello spoke Corigliano-Rossano.
Una vicenda paradossale, in un territorio martoriato dai tagli alla sanità pubblica e che deve sopportare i continui disservizi e disagi. Questa volta a farne le spese sono i più deboli, i bambini, che non potranno più essere ricoverati nel reparto di Pediatria.

Chiude Pediatria a Corigliano-Rossano, mancano i medici

La decisione nasce dalla grave carenza di personale medico, che non consentirebbe di coprire un intero turno. Su sei medici necessari, ve ne sono al momento solo quattro, di cui uno in malattia. A causa di questa carenza, non è possibile coprire un intero turno e garantire l’assistenza giornaliera: la decisione conseguente è stata quella di bloccare i ricoveri, avvisando il 118 e tutte le istituzioni che di conseguenza devono essere informate, è stato un atto dovuto. La comunicazione è stata inoltrata al commissario dell’Asp di Cosenza, Fico, ai direttori Spoke Cetraro/Paola e Castrovillari, al direttore A.O. Cosenza, al direttore della centrale operativa 118, al direttore Uoc pronto soccorso, al direttore Uoc Pediatria dello Spoke Corigliano Rossano.
Un durissimo colpo, che potrebbe avere risvolti pesantissimi. In questo momento il personale presente garantisce esclusivamente l’attività neonatale e le consulenze urgenti in Pronto Soccorso.

Servono nuovi medici a Corigliano-Rossano ma non ci sono abbastanza domande

E le assunzioni? Il concorso previsto per il prossimo 14 maggio rischia di non bastare. Pare infatti che le domande pervenute, e che riguardano per la maggior parte medici che operano già in altre strutture, non bastino a coprire i posti necessari. Dunque, la situazione di emergenza nel reparto diretto dal primario Francesco Petrone è destinata a durare ben più di qualche giorno.