VIDEO | Inaugurato solo un anno fa, non riesce a far fronte alle tante spese da sostenere senza l’aiuto promesso dalla Regione Calabria. Un grande vuoto per i pazienti e le loro famiglie
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Il centro socio riabilitativo Gianluigi Mancuso di San Fili non potrà più operare. Solo fino a qualche giorno fa, era un luogo in cui professionisti riuscivano a prestare cure ed assistenza in ciclo diurno a 15 pazienti affetti da malattie neuro degenerative (alzheimer, parkinson, sla, demenza) ed un egual numero assistenza domiciliare. A fine gennaio però ha dovuto chiudere i battenti a causa della mancata erogazione di fondi da parte della Regione Calabria.
Il centro di San Fili
Il Centro si è distinto soprattutto nell’ambito del progetto “Oltre l’Orizzonte”, finanziato dalla Regione per la selezione di iniziative finalizzate alla creazione o potenziamento di servizi territoriali rivolti alle persone con disabilità grave o in stato vegetativo. Un finanziamento durato per un ristrettissimo lasso di tempo (un anno). Adesso l’amministratore non riesce a far fronte alle tante spese necessarie per il mantenimento della struttura.
Si attendono novità dalla Regione
“Oltre l’Orizzonte” aveva consentito di curare trenta pazienti ed era riuscito ad inserirsi in un tessuto socio – economico, quello cosentino, con una elevata concentrazione di anziani. Nel comprensorio, in base agli studi sviluppati dall’Associazione, esiste un’alta incidenza di persone affette da malattie neurogenerative che purtroppo hanno bisogno di costanti cure e specifiche professionalità. Il sodalizio aveva individuato in psicoterapisti, assistenti sociali e musicoterapisti le professionalità necessarie per una rieducazione anche funzionale della persona. Il centro ha lasciato un gran vuoto, una perdita incolmabile per malati e famiglie. Adesso si spera ritorni presto il calore del recente passato e si attende pazientemente l’aiuto della Regione Calabria, anche se non ha ancora approvato il Piano Sociale sul Welfare, che consentirebbe a questi degenti di poter usufruire di una retta, a carico del Servizio sociale, per accedere ai servizi offerti.