Sono in stato d'agitazione i dipendenti e la dirigenza del Marrelli Hospital, clinica privata convenzionata con il SSN di Crotone diretta dal medico imprenditore Massimo Marrelli: oggi pomeriggio si sono ritrovati in assemblea per mettere a punto una serie di iniziative di protesta contro il commissario per il rientro sanitario Massimo Scura. Alla base di queste decisioni, l'assegnazione del budget 2018 destinato alle cliniche private da parte dell'ufficio commissariale, definita “vergognosa”.

 Proteste contro Scura

«Quest'anno – ha dichiarato Marrelli - ci aspettavamo una disponibilità maggiore per quello che siamo riusciti a dimostrare lo scorso anno, su loro suggerimento (si riferisce al commissario n.d.r.), ma invece ci ritroviamo ad essere penalizzati. Il numero dei pazienti è cresciuto e aspettavamo questo sostentamento per metterci quantomeno nelle condizioni di potere affrontare l'anno intero, mirando non a raggiungere chissà quali profitti, ma almeno di poter mantenere quelle che sono le spese correnti. In questo momento il commissario Scura, che a mio giudizio attua una politica inadeguata per quelle che sono le esigenze della sanità calabrese, ha inteso ulteriormente penalizzarci. Per cui, non ci stiamo. Siamo pronti a un atto di protesta particolarmente intensa, siamo disposti anche ad andare a Roma per trovare un interlocutore in grado di ascoltare le nostre esigenze, che poi sono le esigenze della sanità calabrese».

 Il rischio chiusura

Dunque, si ripete il copione di un anno fa, quando la struttura privata si trovava nelle medesime condizioni, con allora il rischio di chiudere bottega e mandare a casa tutti i dipendenti. Le azioni che vogliono mettere in campo sono mirate: si cerca un interlocutore che possa far sbloccare la situazione, puntando soprattutto ad evitare la migrazione sanitaria in altri lidi italiani«A Scura non intendiamo chiedere nulla – conclude il medico imprenditore crotonese – il nostro ragionamento viene fatto su quei 300milioni di euro che in questo momento vanno nelle casse delle altre regioni. Noi abbiamo lanciato una sfida che è quella di poterci imporre sul territorio, cercando di abbattere l'emigrazione sanitaria erogando delle prestazioni che rientrano in quei 50 drg che in questo momento sono soggetti ad emigrazione. Ma è evidente che se una politica cosi cieca, così inopportuna che non ci mette nelle condizioni di erogarle, favorisce l'emigrazione facendola aumentare. Credo che questa non si la politica giusta per la Calabria».