Su circa 5000 donne, 10 potrebbero essere portatrici di mutazioni tumorali. Ma senza uno screening massiccio sul territorio sarà impossibile individuarle. Ne sono convinti i membri dell’associazione “Angela Serra”, che hanno realizzato un progetto sulla mappatura del rischio genetico per i tumori alla mammella nella Locride. L’esperimento verrà avviato in forma di programma pilota a Marina di Gioiosa e Gioiosa Jonica con l’obiettivo di estendersi, in una seconda fase, all’intero territorio reggino.

«I tumori sono una delle malattie più frequenti nel mondo occidentale – afferma il presidente dell’associazione Massimo Federico – e purtroppo non tutti i pazienti che si ammalano riescono a guarire. Quindi ancora oggi lavorare per evitare che la gente si ammali può trasformarsi in un guadagno di salute per la popolazione e salvare vite umane».

Il responsabile dell’associazione per la Regione Calabria e autore del progetto, Attilio Gennaro ha sottolineato l’importanza della possibilità di individuare la popolazione femminile ‘a rischio’ sul territorio, che darebbe così la possibilità di intervenire con maggiore efficacia in termini di prevenzione e con interventi che vanno dall’intensificazione dei controlli a trattamenti farmacologici o chirurgici.

«La mission dell’associazione “Serra” sul territorio – spiega Gennaro - visto le carenze di programmi di prevenzione, è quella di far ammalare meno persone e quindi intervenire sulla prevenzione primaria, con un miglioramento degli stili di vita e l’eliminazione di alcuni fattori di rischio che portano alla formazione della malattia. E’ un progetto di ampio respiro – prosegue - e soltanto una parte di quello che noi intendiamo fare. Ci siamo resi conto che con quello che c’è, il miglior contributo che si può dare è quello che può avvenire in modo più concreto e immediato».