Utilizzare i volontari e le associazioni per fare in modo che le farmacie diventino dei presidi per immigrati e non. E’ questa la proposta lanciata da Maria Carmela Lanzetta, farmacista ed ex ministro per gli Affari Regionali, nell’ambito del convegno “Tutela della Salute dei Migranti: profili e strategie di approccio” organizzato dal Centro di Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni dell’Asp di Catanzaro per offrire agli operatori del settore strumenti idonei ad intervenire nel ramo.

 

Il Centro, guidato da Lorenzo Surace, è stato riconosciuto dal ministero della Salute come referente  della Rete Nazionale per la Tutela della Salute dei Migranti.  In questo contesto, Lanzetta, intervista da LaCNews24, ha offerto la sua visione su come le aziende sanitarie dovrebbero muoversi per creare una rete di assistenza sanitaria più pratica ed immediata, capace di arrivare rapidamente anche nei piccoli centri.

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«Bisognerebbe utilizzare tutti i presidi sanitari per creare una rete per l’individuazione e la cura delle malattie infettive – ha spiegato - nei luoghi più isolati posso servire allo scopo anche le farmacie, con associazioni di volontari. Noi farmacisti saremmo d’accordo e servirebbe a fare ripartire la prevenzione sulle malattie infettive».

 

D’altronde sono proprio le farmacie le prime ad essere contattate dai migranti per un consulto. Se ci fossero dei medici questi primi contatti potrebbero trasformarsi in qualcosa di più.

Tiziana Bagnato