Non solo malasanità in Calabria: accanto ai tristi episodi che spesso, molto spesso, riempiono le pagine di cronaca nera, ci sono tanti professionisti che lavorano duramente per erogare salute. L’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, ad esempio, può vantare un reparto d’eccellenza, quello di cardiologia, perché in termini di efficienza ed efficacia delle cure, risulta tra le migliori realtà sanitarie del territorio nazionale.

 

Ad attestarlo anche gli indicatori di ricovero dell’ultimo triennio che concordano con quelli della regione Lombardia, ritenuta capofila in termini di qualità delle cure. Inoltre, dai dati del Piano nazionale esiti del Ministero della Salute, si può facilmente desumere che nei pazienti ricoverati per infarto miocardico nella Cardiologia Utic di Cosenza è stata osservata una mortalità a 30 giorni inferiore rispetto ai parametri di riferimento nazionale.


Se è vero, come è vero, che fa più rumore un albero che cade, questa volta c’è da descrivere la foresta che cresce, perché la differenza non la fanno i mezzi o le strutture, ma le persone, come accade nel reparto diretto dal professor Francesco De Rosa. Il risultato raggiunto infatti, sottolinea il primario, è solo frutto di un lungo ed intenso programma di formazione teorico-pratica che ha visto impegnato tutto lo staff di medici e infermieri che a vario titolo concorrono alla cura dei pazienti. Dati in parte sorprendenti per chi è affezionato ai luoghi comuni: è raro infatti trovare strutture di eccellenza al Sud.


La vicinanza di ospedali virtuosi e pessimi all’interno di una stessa area geografica è un fattore degno di nota e per sottolineare l'eccellenza del reparto di Chirurgia del nosocomio cosentino basti pensare che nelle stanze della sezione diretta dal professor De Rosa annualmente transitano più di 1000 pazienti, con una media di degenza di 7 giorni e mezzo, 400 circa coloro i quali vengono sottoposti ad interventi chirurgici, numeri abbastanza importanti attraverso i quali si può certamente affermare che si tratta di un reparto all'avanguardia, posto che la media di mortalità da più tempo si attesta al 3.1%.

Da sottolineare inoltre che l’Uoc Cardiologia-Utic dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza è fra le prime in ambito nazionale, per essersi dotata di un innovativo sistema di monitoraggio invasivo dei parametri vitali attraverso l’incannulazione percutanea ecoguidata dei vasi venosi centrali ed arteriosi. Questo sistema è fondamentale in pazienti affetti da forme particolarmente gravi di scompenso cardiaco e shock cardiogeno. Per rendere possibile un costante e puntuale rilievo dei parametri emodinamici; imprescindibili per una scelta terapeutica mirata.