«Vane le promesse del commissario alla Sanità calabrese, Massimo Scura, fatte ai 64 vincitori idonei della graduatoria di Crotone che riguarda il concorso per autisti del 118 («Vibo Valentia attingerà dalla graduatoria di Crotone, state tutti tranquilli»). E così l'Asp di Vibo Valentia ha bandito l'ennesimo concorso per la stessa figura professionale e lo stesso identico profilo degli idonei della graduatoria di Crotone». Lo scrivono gli idonei al concorso per autisti del 118, espletato a Crotone tra il 2016 e il 2017, ma a valenza regionale. Proprio qualche giorno fa erano stati ricevuti da Franco Pacenza, delegato alla Sanità della Regione Calabria. «Un'ennesima sconfitta della legge italiana, delle istituzioni e della coerenza. Gli idonei della graduatoria, preso atto di ciò, - si legge in una nota - si riuniranno giovedì 29 novembre in una manifestazione di protesta che muoverà alla volta della sede del Commissario Scura. La protesta, alla quale parteciperà anche il segretario del sindacato Ugl di Cosenza, si terrà ad oltranza, fino alla risoluzione definitiva del problema che ad oggi viene ignorato ancora da tutti: vertici politici, Ministero della Sanità, Corte dei Conti di Catanzaro e amministrazione regionale».

«A nulla sono valse le svariate denunce portate all'attenzione delle Procure calabresi da parte del pentastellato Francesco Sapia, le innumerevoli diffide alle Aziende sanitarie e le denunce mediatiche, - continua il comunicato - con attestazioni di palesi violazioni del piano di rientro economico».

 

«Il commissario Scura se ne lava le mani e il presidente Mario Gerardo Oliverio resta assente e indifferente. La magistratura, - si legge ancora - nonostante gli esposti fatti, non agisce in tempi celeri e di conseguenza tutti si sentono padroni assoluti di un sistema sanitario ed amministrativo agonizzante e compromesso ormai da anni. Cosa c’è dietro a questa graduatoria degli autisti di Crotone, - conclude la nota - che non scorre da tempo nonostante la gravissima carenza appurata? Chi ha interessi così forti da preferire di bandire (nonostante un disavanzo di 143 milioni di euro) un concorso ex novo con tempi di attesa lunghissimi (di almeno 2 anni)».