Avviata una ricerca scientifica di massa, che mette in relazione l’alimentazione e la longevità, rivolta a volontari in un’area che comprende 20 piccoli centri del Reggino. La presentazione dell’iniziativa curata dalla fondazione Valter Longo onlus è avvenuta a Varapodio, in una serata articolata in 3 momenti. Prima, i nutrizionisti dell’equipe milanese hanno fornito informazioni e raccolto le prime adesioni di chi si sottoporrà alla “dieta della longevità”; poi, con il taglio del nastro è stata inaugurata la sede della struttura a cui faranno riferimento per 18 mesi i medici che seguiranno quanti si sottopongono alla “cura”; infine, un meeting molto partecipato in cui sono stati spiegate le finalità del progetto.

«Il regime alimentare che impartiremo – ha spiegato Romina Cervigni, responsabile della Fondazione – ricorda molto la dieta mediterranea, enfatizzando però maggiormente l’apporto di vegetali e di pesce». Nessun sacrificio particolare, quindi, ma la volontà di provare a stare meglio e di contribuire al progresso della scienza. «La ricerca – ha detto Valter Longo, lo scienziato di origini calabresi che dirige Centri sull’alimentazione a Milano e in California – è la prosecuzione di altri studi fatti, in particolare in zone della Calabria e della Sardegna dove abbondano gli ultracentenari. Verificheremo cioè quanto sia possibile standardizzare la dieta da loro seguita, rendendola di facile accesso visto che queste sono zone dove abbondano ancora cibi sani che sono il fulcro del regime proposto». La sperimentazione è però indirizzata ad un obiettivo scientifico più ampio.

«Verificheremo se e quanto – ha proseguito Longo – in pazienti affetti da malattie metaboliche questa dieta particolare possa incidere per migliorare la condizione e, addirittura, prevenire l’insorgere di complicazioni. In buona sostanza, mangiare meglio fa bene a tutti e la ricerca serve anche ad aiutare la prevenzione».

Il sindaco Orlando Fazzolari ha spiegato che si arriva alla collaborazione con la Fondazione «grazie alla scelta di destinare buona parte di un finanziamento regionale che abbiamo ricevuto, grazie alle tipicità locali come il limone e l’acqua». Al taglio del nastro, con la benedizione del parroco Gaudioso Mercuri, hanno partecipato anche la scienziata Amalia Bruni – nelle vesti di vice presidente della Commissione sanità del consiglio regionale – e Stefano Passerini, docente dell’Unical.