Lanterne per ricordare i morti di tumore: è l'iniziativa promossa nella serata di ieri dal gruppo "Crotone ci mette la faccia", composto da malati oncologici e dai famigliari degli stessi. È il quarto anno consecutivo che organizzano questo evento, ma quello di quest'anno ha avuto un peso maggiore perchè proprio pochi giorni fa è venuto a mancare uno dei membri attivi, Salvatore Sendente, che purtroppo non è riuscito a sconfiggere questo brutto male che lo attanagliava dal 2006.


Davanti al cimitero si sono ritrovate un centinaio di persone che, silenziosamente, hanno levato in cielo le lanterne che hanno illuminato una triste serata di novembre. A dare il via è stata quella dedicata proprio a Salvatore, innalzata dai “compagni di viaggio” che a stento hanno trattenuto le lacrime ricordando il compagno di tante avventure, che non è riuscito a battere il suo nemico. In contemporanea, la stessa iniziativa si è tenuta anche nel napoletano - a Torre del Greco con le associazioni Pro Maresca e Angeli e guerrieri della terra dei fuochi, a Ercolano, e a Sant'Antonio Abate - a Gioia Tauro con il comitato Quartiere Fiume, a Milano, e a Isola Capo Rizzuto organizzata dal gruppo Gli isolitani vogliono vivere.

«C'era venuta la voglia di non fare nulla – ha dichiarato Tina De Raffaele, portavoce del gruppo – però poi l'abbiamo organizzata su richiesta dei crotonesi, perchè sembra che ormai “non vedano l'ora” di far volare questa lanterna per i loro defunti, quasi a chiedere giustizia per quello che sta accadendo in questa città». Ed è proprio in questa direzione che il gruppo ha voluto lanciare un messaggio alle istituzioni crotonesi affinchè si muovano per cercare una via che unisca tutti in un unico obiettivo.


A quanto appreso durante l'evento di ieri, i casi di tumore a Crotone sono in aumento: «Noi non ne possiamo più – continua Tina durante l'appello al sindaco e alle autorità – dovete fare luce su quello che sta succedendo perchè i casi aumentano quotidianamente. Approssimativamente, al day hospital del reparto di Oncologia (dell'ospedale San Giovanni di Dio n.d.r.), vengono effettuate 40 infusioni di chemioterapia al giorno. E non è poco».