Crotone, il punto sul registro tumori

Dal 2006 sono stati 8176 i casi registrati di tumori maligni infiltranti

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di Giuseppe Laratta
13 giugno 2018
20:03

Uno strumento necessario, voluto soprattutto dalla popolazione, per tenere sotto controllo un male che purtroppo colpisce nel territorio crotonese. È il registro tumori redatto dall'Asp pitagorica, e curato dal dottor Carmine La Greca. Lo abbiamo incontrato per conoscere meglio questo documento che contiene informazioni dettagliate sullo stato in cui versa Crotone e provincia, ma anche per comprendere determinati fattori che hanno portato alla creazione, e i notevoli ritardi a cui si sottopone.

 


Innanzitutto siamo partiti da un concetto basilare, ovvero che cos'è un registro tumori: si tratta di una struttura dove sono riportate le indicazioni certe di nuovi casi di tumori maligni infiltranti che vengono fuori anno per anno; con questo si ha la certezza del caso e la certezza della data di inizio del tumore. Per quanto riguarda Crotone e provincia, si inizia a parlare di registro nel 2008, il progetto, però, inizia a prendere vita solo due anni dopo con una delibera dell'Asp che dava incarico allo stesso La Greca per la redazione. Il registro tumori pitagorico è agganciato a quello di Cosenza, in modo da formarne uno unico, poiché la provincia crotonese ha una popolazione poco numerosa (circa 180mila abitanti), il che non significa perdere i dati specifici del singolo territorio, ma è una pratica più sbrigativa per la raccolta dati per l'Airtum – ovvero l'Agenzia Italiana Registro Tumori.

 

Alla base della redazione del registro c'è stata una grande pressione mediatica: la popolazione crotonese protestava per la percezione di un elevatissimo numero di tumori, quindi c'era bisogno di capire il problema e quali erano le patologie oncologiche preminenti nella fattispecie. Secondo il dottor La Greca, c'è bisogno di riconoscere due fattori, ovvero la prevalenza e l'incidenza: per prevalenza si intende il numero totale di patologie oncologiche – o di tumori - presenti sul territorio, indipendentemente da quando sono iniziate. L'incidenza, invece, permette di capire quanti nuovi casi escono fuori all'anno. Il registro tumori è in grado di dare entrambi i fattori; per i medici è molto importante l'incidenza, poiché permette di capire se ci sono delle evoluzioni, in termini numerici, di particolari patologie rispetto ad altre.

 

Il registro tumori di Crotone è stato accreditato nell'aprile del 2017, accreditando i dati riguardati il triennio 2006/2008; è stata già completata la raccolta dati del biennio 2009/2010. Si sta aspettando che Cosenza completi lo stesso biennio per poterli trasmettere formalmente all'Airtum per poterli poi elaborare. In questo momento l'ufficio dell'Asp pitagorica sta lavorando alla raccolta dei dati riferiti al 2011/2012. E' un lavoro immane – come ha sottolineato il responsabile del registro pitagorico – perchè bisogna avere la certezza della data di inizio del tumore, e che non si tratti di recidivo, o tumori già scoperti negli anni passati.

 

Su Crotone e provincia i dati sono sovrapponibili a quelli già rilevati negli altri registri del Sud Italia, ed è dunque un dato positivo secondo l'Asp; è anche vero, però, che questo vantaggio che il Mezzogiorno registra in termini di incidenza di nuovi tumori rispetto al resto del Belpaese, si sta riducendo. Si prevede, nel futuro prossimo, che i dati saranno simili su tutto il territorio italiano.

Sempre sul territorio provinciale crotonese non c'è una patologia che predomina sulle altre; sul territorio cittadino, invece - riguardo al triennio sopra citato – si è potuto constatare che ci sono dei tassi standardizzati significativi per il tumore alla mammella e al fegato nella donna, per il tumore allo stomaco sia nell'uomo che nella donna, e per il tumore alla prostata nell'uomo.

 

C'è, inoltre, l'idea di creare un registro regionale dei tumori: è stato infatti creato un coordinamento apposito composto dai tre direttori dei registri (ovvero Reggio Calabria, Catanzaro-Lamezia-Vibo Valentia, e Cosenza-Crotone), dall'Arpacal, l'assessorato regionale all'Ambiente e l'Airtum; è un progetto ancora embrionale che si concretizzerà con l'accorpamento di tutti i dati. In Calabria, allo stato attuale, l'unica zona non ancora accreditata è quella di Vibo Valentia, Reggio Calabria invece è stata accreditata da poco tempo, Catanzaro invece rappresenta il registro storico, Cosenza-Crotone lo scorso anno e si lavora sulle evoluzioni.

 

Quello che emerge dalla situazione crotonese è un notevole ritardo temporale tra i dati acquisiti e registrati finora rispetto al presente, cioè nel 2018 si stanno ancora analizzando dati di sei anni fa; è pur vero che è una pratica molto complessa. Per avere la certezza che non sfugga nulla, l'Asp deve muoversi su più fronti informativi, a iniziare dalle Sdo – ovvero i certificati di ricovero – forniti dalla Regione Calabria, che riguardano i pazienti che risiedono nella provincia che abbiano fatto un ricovero in qualsiasi parte d'Italia; per cui, reperire la cartella clinica di un qualsiasi cittadino è difficile, qualora egli stesso sia stato ricoverato fuori dal territorio regionale. Accanto a tutto ciò c'è anche il fattore privacy, per il quale alcune strutture tendono a non fornire i dati che servono per il registro, costringendo l'Asp a fare ricerche diverse per giungere all'obiettivo, e si perde ulteriormente tempo per un singolo caso. Un altro fattore che fa ritardare il tutto è anche l'emigrazione sanitaria o i software utilizzati per immagazzinare tutti dati che si raccolgono: nello specifico, Crotone-Cosenza utilizza un programma meno digitale rispetto altre zone calabresi, dove la gestione è tutta manuale, costringendoli a lavorare più lentamente rispetto a Catanzaro e Reggio Calabria. L'Asp pitagorica continua ad aiutare l'ufficio, però è un momento di enorme difficoltà, come in tutta la regione, che non permette di assumere altro personale a supporto della raccolta dati. E' stato, però, indetto un concorso per poter dotare il registro tumori di uno statista, ovvero una figura che dovrebbe aiutare nell'elaborazione dati, consentendo di accelerare la tempistica.

 

In conclusione, il registro tumori di Crotone e provincia ha raccolto in totale dal 2006 8176 casi registrati di tumori maligni infiltranti: l'ultimo è stato registrato lo scorso 20 febbraio. I dati del triennio 2006/2008 sono ufficializzati, quelli del biennio 2009/2010 sono stati raccolti ma non ancora ufficializzati, a quelli del 2011/2012 si sta lavorando, ma si è già a metà dell'opera, con 956 casi registrati non tutti maligni. La procedura che si utilizza per la raccolta parte dal certificato di dimissione ospedaliera del paziente, si prendono poi tutti i casi di tumori maligni e si analizzano.

Giornalista
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