Il governatore ha anche parlato della pressione sugli ospedali: «I dati ci dicono che si tratta di ricoveri di persone non vaccinate, per questo stiamo spingendo per l’immunizzazione»
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«Nel mese di gennaio, la Calabria è la prima Regione in assoluto per somministrazioni di vaccini: i cittadini calabresi stanno rispondendo con grande responsabilità». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a TgCom24.
«Abbiamo incrementato in una percentuale superiore, rispetto alle altre Regioni, il target fissato dal commissario Figliuolo. Oggi, ad esempio, avremmo dovuto fare 7mila somministrazioni, tale cifra l’abbiamo raggiunta alle ore 12, per cui molto probabilmente raddoppieremo. La cosa positiva è che riscontriamo anche tante prime dosi, dunque stiamo vaccinando molti cittadini per la prima volta. Nonostante questo, la Calabria ha delle difficoltà strutturali nel sistema sanitario, è stata commissariata per tanti anni e ha una rete ospedaliera fatiscente».
Il governatore ha poi aggiunto: «Ora abbiamo una fortissima pressione sui nostri ospedali, dovuta ai ricoveri in area medica piuttosto che a quelli in terapia intensiva.
I dati però ci dicono che si tratta di ricoveri di persone essenzialmente non vaccinate, e per questo stiamo spingendo moltissimo per la vaccinazione, grazie anche al supporto che ci sta fornendo il generale Figliuolo, che rappresenta davvero un’eccellenza nel Paese e che sta svolgendo questa sua funzione con grande abnegazione, offrendo un servizio preziosissimo alle Regioni, in particolare alla mia».
Restizioni per i no vax
Il governatore ha poi parlato della possibilità di ulteriori restrizioni per no vax: «Il fatto di non vaccinarsi è una libera scelta, secondo me irragionevole, perché contro la scienza. Ma ogni libera scelta ha delle conseguenze. E io sono assolutamente contrario a far pagare le conseguenze di chi rifiuta le vaccinazioni a chi invece ha deciso di farlo con grande senso di responsabilità».
«Alcuni Comuni della mia Regione chiedono che vengano applicate delle ’zone rosse’. Questo significherebbe restringere le libertà a vaccinati e a non vaccinati. Io rispondo che se abbiamo chiesto ai calabresi e agli italiani in generale di vaccinarsi, per conservare la propria libertà, non ha senso restringere le libertà anche a chi ha scelto la scienza.
Per questo ho chiesto al governo - soprattutto per quanto riguarda una Regione che è stata commissariata come la Calabria e che ha un sistema sanitario fatiscente - di darci la possibilità di fare delle restrizioni ulteriori per chi non è vaccinato, sempre come conseguenza di una loro libera scelta, non come punizione».