Gli elenchi saranno estratti dai database degli studi medici e le somministrazioni comunicate in una seconda fase sulla piattaforma informatica. Perplessità sulla distribuzione a causa delle caratteristiche tecniche dei sieri
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La gestione del sistema di prenotazioni volto alla vaccinazione dei calabresi over 80 non avverrà sfruttando la piattaforma informatizzata realizzata da Invitalia in collaborazione con Poste Italiane. La Calabria, infatti, non ha ancora comunicato modalità e tempi del programma di prenotazione che dovrebbe servire ad agevolare la gestione nella somministrazione dei vaccini quando si entrerà nel vivo della fase due. La Cittadella ha solo di recente stretto un accordo di massima con i medici di medicina generale che hanno accordato la loro disponibilità ad eseguire le immunizzazioni sulla popolazione calabrese che supera gli ottant'anni di età.
Gli elenchi dei medici
E dall'incontro avvenuto lo scorso venerdì nella sede della Regione è emersa infatti una nuova strategia che con ogni probabilità verrà adottata a metà del prossimo mese quando si conta di avviare le vaccinazioni sui calabresi fragili. Nessuna piattaforma informatizzata ma l'impiego in larga scala degli studi medici e delle loro segreterie che in un primo tempo dovranno tirar fuori dai propri database gli elenchi di assistiti da sottoporre a vaccinazione. Saranno sempre le segreterie degli studi medici a farsi carico poi di contattare i pazienti - facendo leva sul rapporto fiduciario - per proporre la somministrazione delle dosi vaccinali.
I numeri
Secondo una prima stima, sono 130mila i calabresi da coinvolgere nella cosiddetta fase due, il 20% dei quali non deambulanti e da raggiungere quindi a domicilio. Conti alla mano, ogni studio medico dovrebbe così farsi carico di un range di pazienti che si attesta tra i 70 e i 90 calabresi. Ma sarà solo successivamente che i pazienti verranno registrati, solo quando la vaccinazione sarà effettivamente somministrata. Le soluzioni al momento al vaglio sono due: l'impiego della piattaforma di Poste Italiane o quella Tessera Sanitaria, già in uso negli studi medici, gestita da Sogei e del ministero dell'Economia e delle Finanze. Si tratta del medesimo sistema impiegato già in passato quando i medici erano stati reclutati per effettuare gli screening sul personale docente delle scuole lo scorso settembre.
La distribuzione dei vaccini
Il monitoraggio delle vaccinazioni in Calabria resta, quindi, interamente nelle mani dei medici di medicina generale, i quali però mostrano più preoccupazione per l'organizzazione che per la gestione del dato informatizzato. I dubbi sollevati già durante l'incontro in Cittadella vertono quasi tutti sulla capacità di distribuire i vaccini sulla scorta delle caratteristiche tecniche che non ne consentono un facile uso. Ad esempio, il vaccino Pfizer una volta scongelato deve essere impiegato nei successivi 5 o 6 giorni. E il flaconcino dopo esser stato aperto e diluito deve essere somministrato nelle successive quattro ore. Maggiori margini di manovra offre invece il vaccino Moderna che può essere mantenuto tra i due e gli otto gradi di temperatura dopo esser stato scongelato per i successivi trenta giorni.
L'organizzazione della vaccinazione
A titolo d'esempio, se le fiale impiegate per la vaccinazione dovessero essere quelle Pfizer i medici dovrebbero raggiungere le aziende sanitarie o ospedaliere, uniche a possedere i congelatori per la conservazione dei vaccini, entro i 5 giorni e smaltirli sempre in questo stesso arco temporale. Una procedura che richiede una organizzazione quasi perfetta. Tutto ciò dovrà essere contenuto nell'accordo ancora da sottoscrivere con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale. Che contempla anche una trattativa sulle tariffe da corrispondere ai professionisti. Le richieste per ora avanzate ammontano ad un rimborso di 6,16 euro a vaccino somministrato in studio e 28 euro per quelli somministati a domicilio.