«La Calabria si avvia alla stagione estiva in condizione epidemiologiche favorevoli, pur dovendosi, in presenza di focolai attivi in Italia e all’estero, mantenere sempre elevato il livello di attenzione e di aderenza alle norme di prevenzione, igiene e distanziamento interpersonale, al fine di evitare eventuali recrudescenze epidemiche collegate agli spostamenti delle persone fisiche».

 

Lo evidenzia il Dipartimento regionale Tutela della Salute nella presentazione del periodico report epidemiologico sull’emergenza coronavirus in Calabria. L’ultimo report, consultabile sul portale della Regione dedicato al Covid-19 (www.rcovid19.it), prende in considerazione il periodo dal 29 febbraio al 31 maggio.

Secondo quanto emerge dallo studio, «prosegue il netto decremento nel numero dei casi dimessi/guariti (+131), rispetto al solo nuovo caso confermato (+1)” dal 24 al 31 maggio: inoltre – spiega il Dipartimento Tutela della Salute - «nel raffronto tra i valori registrati il 24 e il 31 maggio, l’incremento nel numero dei deceduti (+1) è nettamente inferiore all’incremento dei soggetti guariti (+131)».

 

Quanto all’andamento dell’epidemia in Calabria, il report sottolinea che «nel periodo di osservazione il valore più alto (844 casi) è stato raggiunto il 19 aprile. Al 31 maggio i casi attivi risultano 144. Il decremento - dal 19 aprile al 31 maggio - risulta del 82,9%.

I dati indicano che in Calabria i casi sono aumentati in modo simil-esponenziale fino al 27 marzo. A partire da tale data si evidenza un decremento fino al 5 maggio. Dal 6 maggio, si osserva un nuovo incremento dei casi, dovuto a una nuova ondata di rientri: in relazione a tali rientri dal 6 maggio al 17 maggio, sono stati confermati ulteriori 15 casi, su un totale di 32 casi confermati. Dal 24 al 31 maggio si osserva nel complesso un’ulteriore diminuzione del fattore di crescita», mentre «il rapporto di replicazione ha raggiunto il valore pari a zero in data 22 maggio».

Inoltre, nel report regionale si rimarca che «il tasso di letalità ‘apparente’ (percentuale dei deceduti su totale casi confermati) per la Calabria è pari all’8,3%» (14,34% in Italia).

Sotto osservazione anche l’andamento dei ricoveri in terapia intensiva: nel report si evidenzia che «questo indicatore, dopo aver raggiunto un valore massimo con 23 posti occupati il 25 marzo, è in seguito andato a ridursi fino ad attestarsi, il 31 maggio, a un valore pari a 1 (ampiamente al di sotto della capacità in termini di disponibilità di posti letto nella regione Calabria)».

Sulla base di queste premesse, il Dipartimento Tutela della Salute della Regione sostiene che «è altamente verosimile che i numeri dell'epidemia siano stati finora molto contenuti. Ad ulteriore conferma del fatto che il numero dei contagi relativamente basso non sia conseguente a una insufficiente attività di testing, è confermato dal fatto che in Calabria, alla data del 31 maggio, il rapporto percentuale tra ‘nuovi casi confermati/giorno’ e ‘nuovi soggetti sottoposti a test’ risulta essere in assoluto uno dei più bassi (valore mediano 0,1%) rispetto a tutte le altre Regioni italiane».