Ad oggi i numeri sono calati ma c'è preoccupazione per l’arrivo delle feste. Si teme che l’aumento dei contatti possa favorire nuovi contagi soprattutto in ambito familiare
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A Reggio Calabria l’Asp ha messo in campo diverse attività per recuperare i ritardi nel tracciamento dei casi positivi al coronavirus. Dopo il drive in a Scilla è partito in città anche un servizio dedicato ai contatti stretti con positivi. E a programmare anche i prossimi passi, puntando tanto sulla prevenzione quanto su un’assistenza continua ed efficace è il dirigente del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria Sandro Giuffrida.
L’Asp in campo per il tracciamento
«Per contatti stretti intendiamo i familiari o conviventi con persone risultate positive, anche nel posto di lavoro o comunque chi ha avuto contatti prolungati per oltre 15 minuti e credetemi sono veramente tanti. A loro è dedicato il servizio al piazzale Ferrari a Pentimele. Queste persone fino a pochi giorni fa attendevano il tampone nel proprio domicilio e questo, essendo tantissimi, ha causato i ritardi di cui tutti sono a conoscenza. Questo servizio dedicato, invece, ci permette i far uscire in tutta sicurezza da casa i soggetti che abbiamo definito “contatti stretti” i quali si recano al piazzale e senza uscire dalla propria vettura effettuano in modo rapido il tampone molecolare»
Ma se l’attuale situazione da un lato fa tirare un sospiro di sollievo dall’altra si guarda all’immediato post feste con preoccupazione perchè i contatti aumenteranno inevitabilmente provocando l’aumento delle possibilità di contrarre il coronavirus.
I contagi in calo
«Al momento posso confermare che i numeri sono calati – conferma il dottor Giuffrida – dal 150 circa di 15 giorni fa a numeri inferiori a cento negli ultimi giorni. Immaginiamo che le prossime festività creeranno comunque delle condizioni di contatto aumentate, feste, famiglia, incontri, negozi aperti, basti pensare che nelle vie commerciali della città abbiamo già assistito a fenomeni di assembramento dopo la riapertura. Tutto può contribuire, quindi non è da escludere che nella prima metà di gennaio si cominceranno a riavere un numero di casi positivi più alto rispetto all’attuale situazione».
I timori di una terza ondata
L’asp si prepara ad affrontare un eventuale aumento e, nonostante le azioni già avviate, programma ulteriori attività che rafforzino il sistema. Dall’assistenza domiciliare, già suggerita in diverse occasioni dal Gom, all’utilizzo degli ospedali periferici dalla locride alla piana.
«Abbiamo già dato le prime risposte con l’apertura di Gioia Tauro che sta dando un apporto importante per decongestionare il Gom, ma stiamo anche pensando e valutando di aprire qualora ci fosse la necessità, alcuni posti letto nell’ospedale di Melito Porto Salvo. Infine, abbiamo la piena e massima collaborazione da parte dei medici di medicina generale e pediatri che da qualche giorno hanno accesso diretto a una piattaforma presente sul sito dell’ordine dei medici nella quale ricevono in tempo reale i risultati dei tamponi dei propri pazienti e questo strumento sarà utile per accorciare ulteriormente i tempi di attesa».
Ma tra le possibilità al vaglio del dipartimento di prevenzione dell’Asp ci sono anche altre strutture come quello di Scilla, sempre in caso di emergenza, e i Covid Hotel pronti a dare un supporto non indifferente in città e provincia.