Centro di Neurogenetica: «Rimarrà a Lamezia e verrà valorizzato»

Il referente del Movimento 24 Agosto “Comuni dell’Amato” Mirko Isabella sviscera alcuni aspetti della vicenda e smentisce diverse ipotesi ed indiscrezioni

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di T. B.
21 febbraio 2020
12:52

«Il Centro di Neurogenetica è e rimarrà a Lamezia Terme: nessuno, ad oggi, ha mai parlato di trasferimento fisico della sede». È una delle importanti precisazioni contenute in una nota stampa diffusa dal referente circolo Movimento 24 Agosto “Comuni dell’Amato” Mirko Isabella in merito alla vicenda della struttura diretta dalla neuro scienziata Amalia Bruni e per la quale il ministro alla Salute Speranza ha tracciato un percorso “di salvezza”.

 


«Il pericolo non è mai stata la chiusura, ma il declassamento, grave ed allarmante, da centro di ricerca ed assistenza a mero ambulatorio – sottolinea Isabella - la proposta del ministro Speranza di accorpare il Centro di Neurogenetica all’Inrca-Irccs di Ancona/Cosenza coincide in toto con quelle che, da sempre, sono le intenzioni di Amalia Bruni (già nel 2018 c’è stato un tentativo con l’Irccs Carlo Besta di Milano): è questa l’unica strada per salvaguardarne e valorizzarne la natura di centro di ricerca ed assistenza, attribuendone rilevanza nazionale, anche perché, sulla base del d.lgs. 288/2003 che disciplina gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, non vi è la possibilità di istituire un nuovo Irccs».

 

 «Il percorso da Centro regionale a Inrca-Irccs di Ancona/Cosenza prevede un passaggio intermedio – continua il referente del Movimento - ovvero un trasferimento temporaneo e funzionale all’azienda ospedaliera-universitaria Mater Domini di Catanzaro, senza il quale, fra qualche giorno, il Centro diventerebbe semplice ambulatorio. E’ solo attraverso i fondi della summenzionata azienda ospedaliera che si può garantire, nell’immediato, la continuità delle attività di ricerca ed assistenza. Il carattere temporaneo non deve, in nessun caso, trasformarsi in definitivo».

 

Le precisazioni di Isabella nascono nel solco di quanto dichiarato dal ministro e dall’intervento alla Camera del deputato leghista Domenico Furgiuele. «Se proprio la classe politica avesse voluto evitare il depauperamento del territorio di Lamezia Terme, sarebbe dovuta intervenire anni addietro, quando l’Asl è stata trasformata in Asp» si legge ancora nella nota stampa. «È doveroso ringraziare tutti i cittadini, le associazioni ed i politici che stanno dedicando attenzioni ed energie alle problematiche del Centro.

Menzione particolare merita il comitato spontaneo dei familiari dei pazienti”, i cui componenti si stanno battendo con grande coraggio e forza d’animo.E’ assolutamente necessario, ora più che mai, continuare a monitorare con estrema attenzione la vicenda, affinché – conclude Isabella - i buoni propositi del ministro Speranza si trasformino, nel minor tempo possibile, in fatti».

Giornalista
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