VIDEO | Resta alta l'attenzione a Catanzaro sulla realizzazione di un ospedale dedicato ai pazienti positivi al coronavirus. A far sentire la loro voce anche l'Aned e Cittadinanza attiva
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«Noi che conosciamo l’ambiente e le problematiche dei malati, siamo molto preoccupati per l'ipotetica istituzione a Villa Bianca dell’ospedale Covid-19, sarebbe solo un lazzaretto in centro città». È un secco no alla realizzazione del centro regionale Covid presso l’ex policlinico Villa Bianca a Catanzaro quello delle associazioni a tutela dei malati Aned e Cittadinanzattiva, che si inseriscono nel dibattuto di questi giorni parlando di uno spreco di risorse.
«Non si comprende perchè bisogna fare un terzo ospedale a Catanzaro - ha sottolineato Pasquale Scarmozzino, dell'associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto -. Noi lo riteniamo inutile, solo uno spreco di soldi. Non si agirebbe nell’interesse dei malati ma evidentemente di altri grupi di potere che noi contestiamo». Per le associazioni, che hanno convocato la stampa al parco della Biodiversità lanciando un appello alla politica regionale, la soluzione migliore sarebbe dunque decentrare i centri covid e potenziare le strutture esistenti sul territorio creando delle aree dedicate per garantire così tutte le competenze.
L'appello alla Santelli
«C’è bisogno di tutte le figure, a partire dal cardiologo fino al dermatologo, passando per l’oculista - ha spiegato Emilia Celia di Cittadinanzattiva Tribunale per i diritti del malato -, perché purtroppo abbiamo visto che il Covid-19 può toccare tutti gli organi». «Noi alla Santelli chiediamo, più che fare la showgirl in tv, di andare a verificare quali sono i punti critici degli ospedali calabresi che sono vetusti - ha aggiunto Scarmozzino -. Inoltre secondo noi devono esserci centri covid in tutti gli ospedali del territorio dove ci sono i reparti di malattie infettive e rianimazione per permetterci di stare più vicino ai nostri malati».
Il bisogno di salute
Ma c’è preoccupazione anche per il bisogno di salute di tutti i cittadini che in questi mesi è stato compromesso dalla paura del contagio. «Non possiamo più assistere ad altre morti. E chi vi parla lo ha vissuto in prima persona perché io ho perso una sorella un mese fa e l’ho persa per la paura di dover andare in ospedale perché temeva di essere contagiata - ha raccontato commossa Celia -. Come mia sorella c’è tantissima gente ed è per questo che io dico “liberiamo il Pugliese” e facciamo tornare i pazienti a curarsi e ad avere la possibilità di fare diagnosi precoce».
«Considerato che il malato Covid potrebbe essere multidisciplinare e avere quindi varie patologie, secondo noi bisognerebbe puntare sul policlinico Mater Domini che è una struttura di eccellenza – ha concluso Nino Critelli, sempre dell’associazione Cittadinanzattiva -. Non ci sono altre strade da intraprendere: il centro covid per la provincia di Catanzaro deve nascere quindi nel quartiere Germaneto e ogni altra provincia deve avere una struttura dedicata».