Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
Un reparto Covid interamente riservato ai bambini. È quello ricavato nella chirurgia pediatrica del Dipartimento materno infantile dell’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro al quale si accede attraverso un percorso dedicato come ha spiegato il direttore del reparto di pediatria Giuseppe Raiola nel corso dell’ultima puntata di LaC Salute “coronavirus in età pediatrica”, curata da Rossella Galati, in onda su LaC Tv ogni venerdì alle 21.00 e sabato alle 15.30.
La paura del contagio
«È un percorso che permette di visitare i piccoli ed eventualmente diagnosticare il coronavirus in estrema sicurezza». Fino ad ora molti sono stati i tamponi effettuati ma solo un bambino è risultato positivo ed è stato seguito a domicilio. E intanto pesa la paura del contagio e anche nel reparto di pediatria si registra un crollo dei ricoveri. «Questo da una parte può essere dovuto ad una presa di coscienza da parte dell’utenza che ha capito come va utilizzato l’ospedale, soprattutto un ospedale per le emergenze. L’altra faccia della medaglia è che magari la paura di contrarre il Covid-19 potrebbe portare le persone a non venire in ospedale per evitare di sottoporre i propri figli a dei rischi, quindi direi che ci vuole sempre il buon senso. Ma questo è anche dovuto ad un ottimo lavoro che sul territorio stanno svolgendo i pediatri di base a domicilio».
Le raccomandazioni
Dunque pur essendo i bambini i meno colpiti dall’infezione, per il direttore della pediatria del presidio catanzarese, non bisogna abbassare la guardia e non sono mai troppe le raccomandazioni rivolte ai genitori: «Innanzitutto è essenziale far lavare sempre bene le mani ai propri figli e quando questo non è possibile, allora è bene utilizzare le soluzioni alcoliche; mantenere sempre la distanza consigliata, evitare che i bimbi si scambino le bottiglie d’acqua, i bicchieri o le posate; pulire sempre a fondo le superfici dove i bambini giocano, fanno i compiti o consumano i pasti. E infine un’altra cosa, sicuramente la più difficile quando si tratta di bambini piccoli, evitare gli abbracci e i baci tra i loro pari. E questo molte volte per i nostri bimbi rappresenta un dramma perché non riescono a spiegarselo».
L'isolamento in ematoncologia
E se da una parte il reparto di pediatria ha registrato un calo dei ricoveri, dall’altra c’è chi è abituato, purtroppo, a vivere in uno stato di isolamento. Sono i degenti del reparto di ematoncologia pediatrica della stessa azienda ospedaliera, diretto da Maria Concetta Galati, un reparto dove guanti e mascherine sono la normalità: «I nostri piccoli pazienti stanno vivendo con serenità questo momento, forse perché in questo ambiente si sentono protetti. Noi abbiamo continuato a fare quello che solitamente facevamo, naturalmente ci sono delle attenzioni in più, ma per noi utilizzare tutti i presidi è prassi e quindi tutto questo non ci pesa più di tanto».