La pandemia, e soprattutto il lockdown, hanno cambiato il nostro approccio con il cibo. La chiusura forzata e l’azzeramento dell’attività fisica, hanno fatto salire l’ago della bilancia, regalando chili in più e una rinnovata passione per il cosiddetto “junk food”. E quando non era il rider a bussare alla nostra porta con un doppio cheeseburger con patate grandi, ad aprirsi era lo sportello del forno, sempre in funzione, ora per tirare fuori pizze, ora torte, ora qualunque tipo di lievitato. E a lievitare sono stati un po’ tutti.

Quando la pandemia aguzza l’ingegno

Nei momenti di isolamento più duri, due cosentini, Ennio Avolio, biologo, e Gilles Daniel De Seta, con un passato di ristoratore alle spalle, hanno messo insieme la voglia di tornare al lavoro con nuovo slancio e quella di offrire una formula innovativa per chi vuole rimettersi in forma o ha particolari esigenze legate al proprio stato di salute ma poca voglia di mettersi ai fornelli. Da qui è nato Italian Health Rider, cioè la dieta a domicilio, dalla colazione alla cena, con un intervallo di spuntini e anche di after dinner che può abbracciare un lungo periodo o un solo giorno.

Dagli States alle tavole calabresi

«Ho trascorso un po’ di tempo negli Stati Uniti e lì il delivery dietetico è una pratica molto consolidata così ho pensato che avrebbe funzionato anche qui. Gilles ed io ci siamo riuniti, approfittando dei mesi di fermo, e abbiamo messo a punto l’idea».

Alcuni ristoranti, smistati sul territorio fungono da hub, e ora Avolio e De Seta sognano di espandersi in tutta la regione. A supervisionare tutto c’è la nutrizionista Valeria Grimoli che segue tutti i pazienti liberi di affidarsi ognuno al proprio dietista di fiducia. Tenendo conto anche di particolari esigenze di salute (celiaci o diabetici) all’ora concordata arrivano a casa, o sul luogo di lavoro, le consegne. Il pranzo (dietetico) è servito.