Famiglie calabresi ridotte sul lastrico per curarsi: in 74mila sono più povere

I dati diffusi da Demoskopica fotografano in maniera impietosa la realtà della sanità regionale che fa registrare anche un costo di 320 milioni di euro per sostenere le spese di chi va altrove per guarire. Il governatore Mario Oliverio torna a bussare alla porta del ministro

di Luana  Costa
12 luglio 2018
13:44

Scarsa soddisfazione, altissimo tasso di mobilità passiva e una larghissima fetta di calabresi caduti in stato di indigenza a causa di cure mediche troppo costose. Non realizza una buona performance il sistema sanitario regionale sulla strada del risanamento dei conti ma con vulnerabilità ancora troppo evidenti per poter parlare di inversione di tendenza. Eppure una nota positiva c'è nella lunga lista di criticità contenute nel rapporto realizzato da Demoskopica e illustrato questa mattina a Catanzaro nell'ambito di un convegno organizzato dalla Cisl.

 


La Calabria sale tre gradini lasciandosi alle spalle l'ultimo posto nella classifica nazionale raggiungendo un buon risultato nel taglio dei costi sostenuti per stipendiare i manager. Continua invece l'emorragia di pazienti calabresi che scelgono di curarsi fuori regione e che drenano 319 milioni euro, in termini di risorse economiche. Sono poco meno di 56mila i ricoveri registrati nelle strutture sanitarie di altre regioni, mentre aumenta in maniera preoccupante il numero di famiglie precipitate in stato di indigenza a causa di cure mediche troppo costose. Sono 74mila i nuclei familiari registrati da Demoskopica che hanno dovuto sobbarcarsi spese onerose per potersi curare. Complessivamente, non è un giudizio positivo quello che i calabresi esprimono nei confronti dei servizi sanitari che hanno ottenuto un grado di soddisfazione pari al 18,4%, la metà del dato registrato a livello nazionale che si attesta attorno al 36,7%. 

 

Le condizioni di grave difficoltà in cui versa il sistema sanitario regionale è stato confermato anche dal segretario generale Calabria della Cisl, Paolo Tramonti, che ha puntato il dito contro una serie di disservizi, in particolare le lunghissime liste d'attesa per ottenere visite specialistiche, il sovraffollamento dei pronto soccorso e una carente rete sanitaria territoriale che causa un ingolfamento degli ospedali hub. All'incontro ha partecipato anche il governatore Mario Oliverio che ha fatto sapere di aver chiesto un incontro alla neo ministra della Salute, Giulia Grillo, per illustrare le condizioni della sanità calabrese e presumibilmente per chiedere la testa del commissario straordinario Massimo Scura.

 

Luana Costa

 

 

Giornalista
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