Se avete tempo da perdere, perdetelo in “Cruel summer”, un viaggio a tre dimensioni nelle crudeltà adolescenziali in cui nessuno è innocente poiché la giovinezza è il peccato originale della vita stessa. Un macigno posto su spalle troppo minute da reggerne il fardello. Come quello catapultatosi su due ragazze sulle cui esistenze speculari si basa l’intera sceneggiatura che dura tre estati sovrapposte in 10 episodi.

Invidie, disagi, apparenze, insicurezze, dualismi, drammi familiari sono gli ingredienti di questo trip nella bianca provincia americana in cui nulla è come sembra. Fino alla fine, alla quale si annaspa con quell’angoscia tipica dei pomeriggi dei teenagers, parteggiando per l’una o per l’altra. E cambiando partito ad ogni cambio look delle antagoniste che muovono i primi passi verso la brutalità del mondo adulto abbandonando i sogni sulle note di “Dream” dei Cramberries.

 Se siete nostalgici degli anni ’90 questa è la serie per voi: è nell’era del pop industriale, dell’r&b e del grunge che ha luogo questo thriller giovanile (disponibile su Prime video) la cui colonna sonora è un abito di flanella che riscalda le fredde prigioni in cui sono finite Kate e Jeanette.

Una serie di azioni superficiali come lo struscio in un centro commerciale di una quindicenne creano reazioni imprevedibili che si ripercuoteranno sulle esistenze di un’intera comunità. La banalità del male è sintesi di questo dramma in cui il tornado che si abbatte su una cittadina è provocato dal battito di due farfalle, Kate e Jeanette , i cui destini si intrecciano senza premeditazione ma nemmeno esattamente per caso.

La ragazza più popolare di un liceo del Texas scompare, la più sfigata prende il suo posto finché l’accusa di essere complice di un crimine non la scaraventa negli abissi. Ma niente è come sembra e tutto è ciò che sembra in questo “Eva contro Eva” formato teen in cui l’età dell’innocenza non esiste: nessuno è senza peccato nella tragedia e d’estate. Nemmeno due stupide ragazze che fingono di essere annoiate solo per farsi notare e che avevano tutto e l’hanno sprecato, come cantano i Garbage nel trailer. (To be played at maximum, indossando un choker).