I primi sindaci donna d’Italia erano calabresi: il ritratto a Montecitorio

La storia delle istituzioni al femminile vede la Calabria ostentare alcuni importanti primati. Ma non mancano le note negative, come ciò che accadde nel 1946 a Zaccanopoli

di Rocco Greco
7 aprile 2019
17:59
Caterina Tufarelli Palumbo, Lydia Toraldo Serra e Ines Nervi
Caterina Tufarelli Palumbo, Lydia Toraldo Serra e Ines Nervi

Maria Elisabetta Alberti Casellati, attuale Presidente del Senato e prima donna nella storia Italiana a ricoprire tale carica, ha origini calabresi. Infatti, il padre della seconda più importante carica dello Stato, dopo quella di presidente della Repubblica, Vincenzo Alberti, è nato a Palizzi, piccolo centro della città metropolitana di Reggio Calabria, che dalle pendici dell'Aspromonte si estende sino allo Jonio. Nel paese ancora è vivo il ricordo di quando, in vacanza presso i nonni paterni, fu eletta Miss Palizzi ed indossò la fascia di reginetta di bellezza: era l’estate del 1971 ed aveva 25 anni.

 


È certamente un bel primato per la Calabria che, andando a ritroso, in fatto di donne in politica può vantare la prima donna sindaco italiana e in totale tre delle prime undici sindache del Paese: Caterina (Ketty) Tufarelli Palumbo in Pisani, nativa di Nocara (CS), eletta il 24 marzo 1946 sindaco di San Sosti a soli 24 anni; Ines Nervi in Caratelli, maestra elementare, eletta sindaca di San Pietro in Amantea il 31 marzo a quarantadue anni e Lydia Toraldo Serra, nativa di Cosenza, quarantenne, prima donna calabrese a conseguire la laurea in Legge, eletta l’8 aprile 1946 a Tropea. Tutte e tre elette tra le fila della Democrazia cristiana, i loro ritratti sono esposti nella “Sala dedicata alle Donne" alla Camera dei deputati, quali donne italiane che per prime hanno ricoperto cariche nelle istituzioni.

 

Di contro la Calabria ha un primato “meno positivo” dei precedenti. Sempre nelle elezioni amministrative del 1946, la prima volta che le donne possono esercitare il diritto di voto, Zaccanopoli, piccolo centro con poco più di mille abitanti in provincia di Vibo Valentia, risulta l’unico comune italiano in cui si registra la totale astensione delle donne avente diritto.
Cosi come bisogna attendere le elezioni politiche del 1963 per vedere, per la prima volta nella storia, una donna calabrese eletta al Parlamento della Repubblica Italiana, l’insegnante crotonese laureata in filosofia, Jole Giugni Lattari, deputato del IV Parlamento repubblicano, presentata nella lista del Msi.

Giornalista
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