Pd verso i congressi: nuove tensioni a Reggio, Vibo e Catanzaro

L’ordine è quello di mantenere l’unità di Falerna il più possibile. Senza sbavature. Il patto siglato tra Marco Minniti e Mario Oliverio, stavolta, pare più forte rispetto al passato e potrebbe anche lasciare intravedere all’orizzonte riposizionamenti complessivi della minoranza ex bersaniana del partito che ha espresso il governatore alle ultime regionali.
di Riccardo Tripepi
16 dicembre 2015
07:14

C’è però da gestire alcune situazioni non propriamente semplici che stanno cominciando a creare tensioni e apprensioni all’interno dei gruppi dirigenti provinciali. Tra queste l’avvicendamento dei segretari provinciali di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro. Enzo Bruno (Catanzaro), Sebi Romeo (Reggio Calabria) e Michele Mirabello (Vibo Valentia) versano ormai da tempo in condizione di incompatibilità.

Secondo l'art. 21 dello Statuto ("Incandidabilità e incompatibilità") i tre segretari provinciali, sarebbero infatti incompatibili con i ruoli istituzionali fino ad oggi ricoperti. Enzo Bruno è infatti presidente della Provincia di Catanzaro, Sebi Romeo e Michele Mirabello sono invece consiglieri regionali. La questione è risalente, ma è stata riportata alla stretta attualità proprio dall’ultima assemblea di Falerna e dal documento finale proposto da Magorno e approvato all’unanimità.

Si legge nel documento: “Una direzione politica unitaria del partito in Calabria, richiede un coinvolgimento e un protagonismo dei gruppi dirigenti provinciali e territoriali. L’assemblea regionale del Pd, in riferimento ai congressi provinciali del Pd, considerata la dichiarata disponibilità da parte dei segretari provinciali a superare la loro condizione di incompatibilità, propone di affidare, nelle federazioni di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro, la guida ad organismi unitari e collegiali per la preparazione della stessa fase congressuale e per la conduzione della campagna di tesseramento al partito”.

Un passaggio che è stato messo in secondo piano nei giorni successivi all’assemblea, considerata la complessità e la varietà dei temi affrontati durante l’incontro e sui quali si basa la rinnovata pax democrat, ma che adesso pare pronto a tornare di stringente attualità. Nelle tre province interessate dalle incompatibilità, infatti, sono in arrivo le Commissioni di Garanzia che dovrebbero gestire la fase di tesseramento e di avvicinamento ai congressi del prossimo anno. Si capisce che le modifiche in arrivo saranno sostanziali e potrebbero alterare diversi equilibri. Specie a Reggio Calabria dove l’attuale segretario provinciale Sebi Romeo (anche capogruppo del Pd in Consiglio regionale) potrebbe ritrovarsi in minoranza, considerata anche l’uscita di scena dell’ex assessore Nino De Gaetano. I renziani dello Stretto sembrano intenzionati a riprendersi il partito con tutte le conseguenze del caso.

Le segreterie provinciali fanno poi il paio con le questioni apertissime e relative al rinnovo della amministrazioni comunali di centri di grande rilievo come Cosenza e Crotone. L’individuazione delle candidature è ancora in alto mare e le primarie potrebbero divenire indifferibili se Guccione e Pantisano (anche loro segretari provinciali del Pd) non dovessero rinunciare ad avanzare le proprie candidature.

Tante le tensioni che stanno animando il partito e che potrebbero provocare più di qualche difficoltà nella delicata fase che si apre da qui alla fine dell’anno e che prevede l’arrivo in Consiglio regionale del bilancio di previsione, di una cospicua infornata di nomine e delle linee guida sul piano regionale dei rifiuti.

 


Riccardo Tripepi

Giornalista
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