Pd: malumore crescente per i tentennamenti di Magorno

Si mantiene un certo clima di calma apparente all'interno del Pd calabrese. Dopo gli scontri, durissimi, di qualche settimana fa tra l'area dem e il segretario Ernesto Magorno, il silezio si è impadronito della scena.
di Riccardo Tripepi
1 novembre 2015
13:07

Per il momento sembrano essere ritornate nel cassetto anche le 174 sottoscrizioni dei delegati dell'assemblea regionale che avevano chiesto al segretario la convocazione del parlamentino democrat in via d'urgenza per discutere di sanità. Richiesta non accolta dal segretario che avrebbe confermato, seppur non ufficialmente, la data del 28 novembre. Facendo trapelare che l'incontro sarà chiuso dal sottosegretario Marco Minniti, cui spetterà come al solito il compito di gettare acqua sul fuoco.
In ogni caso, a prescindere dalle dichiarazioni a mezzo stampa, non è ancora arrivata nessuna convocazione ufficiale da parte del segretario regionale del Pd Ernesto Magorno di nessun organismo del partito.
Né per l’assemblea regionale sulla sanità, né per la più delicata direzione regionale che dovrebbe essere calendarizzata entro il 16 novembre, almeno stando ai termini previsti dallo statuto del partito. In quella data scadrebbe, infatti, il termine previsto per la ratifica della nomina di Ferdinando Aiello a commissario dei circoli cittadini di Cosenza. Appuntamento sul quale sono puntate le antenne dell’area dem e della federazione di Cosenza, assai preoccupata di non accumulare ritardi in vista del prossimo rinnovo dell’amministrazione comunale.
Il segretario Magorno ha più volte ribadito che sulla nomina di Aiello lo statuto sarà rispettato, ma non ha ancora proceduto a compiere nessun atto ufficiale. Un atteggiamento che ha fatto aumentare disagi e mal di pancia nell’intera coalizione di centrosinistra nel cosentino. Anche i partiti alleati del Pd, infatti, stanno iniziando a spazientirsi per la mancata convocazione della pur annunciata interpartitica. Un momento cruciale per avviare il confronto fra le varie forze in vista della scelta del futuro candidato sindaco che se ulteriormente ritardato potrebbe compromettere la già difficile competizione elettorale.
Prendere tempo sia a livello regionale che comunale non sembra essere proprio l’ingrediente giusto per creare le condizioni per una vittoria e un ritorno dei democrat a palazzo dei Bruzi. Aspettare tutti e trenta i giorni previsti dallo Statuto per la convocazione della direzione per la ratifica del commissariamento, vuol dire far rimanere il partito e l’intera coalizione cosentina sulle spine. Aumentando a dismisura le tensioni. Del resto si tratta di un appuntamento che  non potrà essere non convocato. Senza la ratifica della direzione, il provvedimento di nomina di Ferdinando Aiello verrebbe a decadere, secondo le regole statutarie, e c’è da giurare che Guglielmelli e i suoi stanno aspettando al varco il segretario Magorno. Perché Magorno temporeggia dunque? Non è convinto dei rapporti di forza all’interno dell’organismo?  In ogni caso  non chiudere subito la partita sul commissariamento cosentino può solo creare danni in vista del lavoro preparatorio per la campagna elettorale. I dubbi si moltiplicano all’interno di un Pd che non sembra versare in buon momento di salute e che dovrà necessariamente arrivare ad un chiarimento finale.
In questo clima di incertezza generale si sta facendo sempre più insistente la voce che il segretario Magorno potrebbe concentrare l'attenzione sull'assemblea regionale, lasciando decadere la nomina di Aiello, non convocando la direzione, ed evitando così che lo scontro possa sfuggire ad ogni gestione.




Riccardo Tripepi

Giornalista
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