Elio Costa non ha dubbi: “Per la sua collocazione al centro del Golfo di Sant’Eufemia, Vibo Marina ha sempre avuto una funzione strategica dal punto di vista territoriale come uno dei maggiori porti della fascia tirrenica calabrese. Questa posizione le ha consentito una costante crescita sul piano economico, demografico e territoriale, tanto che negli anni ’70, grazie ad una serie di insediamenti industriali, ha avuto uno sviluppo di grande dimensioni con evidenti ricadute sul piano urbanistico e territoriale. Oltre alla zona intorno al porto, infatti, si è registrata una notevole espansione verso Sud-Est tanto da inglobare la ferrovia e gli stessi insediamenti industriali. Tuttavia, la crisi di alcuni settori legati all’industria - la chiusura del cementificio, l’apertura del porto di Gioia Tauro - hanno interrotto lo sviluppo su cui si era puntato per anni”.
    Ma il vero cruccio, per Elio Costa così come per la gente di Vibo Marina, rimane il Pennello: “L’area del Pennello – ricorda, infatti, con rammarico - è interessata da diffusi fenomeni di abusivismo, che hanno progressivamente aggredito le aree demaniali fino a spingersi a ridosso della linea di costa ed in molti casi sulla stessa spiaggia. In questa corsa sfrenata non sono stati riservati spazi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, tanto che l’insediamento si presenta, oggi, come un informe amalgama di corpi edilizi raffazzonati e precari destinati prevalentemente ad abitazioni già in stato di degrado”.
Quindi, analizza: “Non esistono servizi. L’unico spazio assimilabile a verde pubblico, posto in prossimità dell’area industriale dismessa, versa in condizioni di assoluta precarietà e non raggiunge neppure i 400mq. I fabbricati sono privi dei requisiti minimi di decoro pubblico. Il sistema viario principale è costituito da strade strette e prive di marciapiedi e senza spazi destinati a parcheggio; quello secondario spesso si riduce alle dimensioni di un vicolo in pessime condizioni di manutenzione, con buche diffuse e frequenti fenomeni di allagamento”.
La gente, accorsa numerosa per sentire le proposte del candidato a Sindaco Elio Costa, annuisce e concorda con lui: “Le reti idriche e fognarie, non adeguate all’espansione degli insediamenti – aggiunge -  presentano problemi che esplodono periodicamente con gravissimi disagi per tutta la popolazione. Per altro, nell’ultimo periodo, l’azione erosiva del mare ha generato una situazione insostenibile con arretramento della linea di costa a spese delle spiagge e delle strutture realizzate dal Comune, fino ad interessare la sicurezza dei fabbricati. Quanto accade, ad esempio, intorno al torrente La Badessa non è ammissibile e bisogna intervenire al più presto per ripristinare una condizione perlomeno accettabile per evitare che si trasformi in una fonte di inquinamento”.
Il punto, però, non è tanto ricordare i troppi problemi che attanagliano, quanto soprattutto pensare alla loro soluzione: “Noi puntiamo alla crescita della nostra comunità – ammonisce Elio Costa – e lo facciamo attraverso idee concrete, attraverso una programmazione attenta alla realtà”.
Elio Costa punta innanzitutto a risolvere le problematiche più imminenti: “Prima ancora della riqualificazione del quartiere – assicura - dovrà essere risolto, con priorità assoluta, il problema dell’erosione costiera che sta ponendo in serio pericolo tutti i fabbricati costruiti lungo la via Pennello fronte mare. Gli interventi realizzati dalla Provincia, o in via di realizzazione, lasciano completamente irrisolto il problema”.
Ed ecco un primo impegno: “Bisogna intervenire sulla Regione Calabria perché realizzi le barriere previste nel Master Plan nel più breve tempo possibile e comunque contestualmente ai lavori di costruzione del lungomare progettato dal Comune”.
In particolare, poi, per il Pennello Elio Costa pensa alla creazione di alcuni servizi per la vita associata: “anzitutto un edificio scolastico, un polo di aggregazione sociale ed infine un centro di attrazione turistica costituito da un acquario con il mare sullo sfondo”.
Il percorso dal porto troverebbe, all’ingresso del quartiere, la sistemazione di un belvedere posto sulla punta estrema del Pennello. L’ipotesi è quella della trasformazione in esercizi commerciali dei locali posti al piano terra, da destinare a trattorie con degustazioni di prodotti tipici, bar e piccoli negozi di artigianato locale”.
E poi,  migliorare la viabilità e, soprattutto, potenziare i collegamenti tra Vibo Marina e Vibo città con un adeguato trasporto urbano. Ed ancora, l’ampliamento dell’area cimiteriale; la tempestiva manutenzione delle spiagge e del verde pubblico ed il miglioramento dell’area urbana.
Ed il porto? Secondo Costa, è necessaria “una puntuale riorganizzazione delle funzioni accentuando il carattere polifunzionale di tipo turistico (nautica da riporto, collegamento Isole Eolie) e di servizio, non solo alla pesca ma anche alle attività economiche del territorio con ampliamento degli spazi a ciò destinati nella banchina commerciale.
“Occorre ripensare l’idea di un porto come parte organica di un disegno che punti alla integrazione funzionale, architettonica ed urbana di questa infrastruttura – spiega Elio Costa – superando la logica frammentaria e spontanea nella quale convivono diverse funzioni tra loro incompatibili”.
Cosa fare concretamente? La risposta di Elio Costa è pronta: “Si potrebbe partire dal ristorante esistente sul lungomare di via Emilia, che potrebbe essere trasformato in yacht club operando come porta di entrata al molo rosso, quale approdo turistico con prospettive convegnistiche e fieristiche e perciò anche destagionalizzate”.
“Il nuovo asse attrezzato – spiega ancora  - dovrà essere pensato in maniera che possa costituire un baricentro di collegamento tra le attività produttive connesse ai settori nautico ed agroalimentare del territorio e la vita sociale della popolazione residente e turistica, con percorsi pedonali e ciclabili, parcheggi, piccoli chioschi destinati a friggitorie, servizi di ristorazione ed attività commerciali, con un’area destinata a spettacoli, incontri, convegni ed a centro di cultura”.
“L’obiettivo – conclude - è di attribuire il ruolo di piccolo centro caratterizzato dai ritmi rallentati delle passeggiate, degli incontri, degli acquisti, delle soste per la degustazione dei prodotti locali, insomma di un centro che attraverso la rivalutazione della passeggiata possa aumentare la qualità della vita”.
Elio Costa racconta, descrive, promette e la gente di Vibo Marina lo segue con attenzione, applaude partecipe, sogna un futuro finalmente bello per la loro cittadina, non più frazione abbandonata, ma capoluogo del fronte mare della Città: con Elio Costa Sindaco è possibile!