Il primo cittadino spiega i motivi che l’hanno portato a polemizzare aspramente sull’elezione del nuovo presidente della Conferenza dei sindaci: «Chiedevo unità per spronare insieme la Regione e invece hanno scelto di caratterizzare politicamente l’Assemblea»
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«Non ci sto a coprire la Regione sulla disastrosa situazione della sanità nel Vibonese». Il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, non nomina direttamente il governatore Roberto Occhiuto, ma è a lui che allude quando spiega i motivi che lo hanno portato a polemizzare aspramente con i primi cittadini di centrodestra che hanno preso possesso della Conferenza dei sindaci, eleggendo un comitato ristretto, in pratica l’esecutivo che dovrà interloquire con Asp e Regione sulla sanità, formato soltanto da amministratori di quell’area politica, al netto dello stesso Romeo che entra di diritto perché guida il capoluogo provinciale: 4 contro 1, uno smacco politico anche per l’intero centrosinistra vibonese.
A presiedere il comitato ristretto e la Conferenza dei sindaci del Vibonese c’è ora Salvatore Fortunato Giordano (Mileto); al suo fianco, Sergio Pititto (Pizzo), Enzo Massa (Vazzano) e Giuseppe Marasco (Nicotera), con Romeo ai margini. «Sconfitto io? - dice - No, sono stati sconfitti i cittadini della provincia vibonese che già da tanti anni ormai soffrono per l’incapacità di alcune persone che non riescono a rappresentare al meglio le istanze di questo territorio». Insomma, non ha nessuna intenzione di glissare, nessuna intenzione di abbozzare e chiuderla qui.
Eppure, non è certo il tipo che si lasci andare a scatti d’ira o usi parole sopra le righe. Ma questa volta la sua irritazione è molto percepibile. E non è un caso che abbia rispedito al mittente con parole sprezzanti l’appello di Giordano, che ha invocato un’azione unitaria e condivisa.
Romeo, la sua reazione è stata molto veemente e piccata. C’era un accordo che è stato tradito?
«No, non c’era nessun accordo. O per meglio dire, avevamo provato a fare un accordo, ma da parte del centrodestra c’è stata una prova di forza, sono arrivati già determinati e non hanno proprio preso in considerazione la possibilità di poter gestire il comitato ristretto della conferenza dei sindaci in modo unitario».
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