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I sostenitori della coalizione di centrosinistra si danno appuntamento nel luogo simbolo delle alterne fortune della politica vibonese: quella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia, ultimo malandato baluardo territoriale dell’esercizio della funzione pubblica intermedia e simulacro dei tempi d’oro in cui il potere partitico manifestava tutta la sua influenza.
Sala gremita in ogni ordine di posto. Molti i partecipanti rimasti in piedi, accorsi a rinfoltire le fila dello schieramento a guida Pd che gioca qui una partita considerata di estrema importanza. L’occasione è la presentazione dei candidati del territorio, che corrono per Camera e Senato all’appuntamento del prossimo 4 marzo, promossa all’insegna dello slogan “La politica presente” dal deputato uscente Bruno Censore, ora in campo nel collegio uninominale Vibo-Soverato.
In sala sono molti a dirsi consapevoli del fatto che la sfida sia di quelle difficili, con un centrodestra in crescita in Calabria e che proprio a Vibo appare lanciatissimo. Prospettiva evidentemente ribaltata dai big seduti al tavolo della presidenza che, al contrario, ostentano sicurezza e rassicurano la folla. «Brunello - afferma convinto il segretario regionale del Pd e capolista nel proporzionale al Senato Ernesto Magorno - in questo collegio sarà il più votato, batterà ogni record in Calabria. Ne sono sicuro: Censore è già eletto. Questa è una battaglia in crescendo, dobbiamo condurla restando uniti e facendo emergere le peculiarità della nostra regione da contrapporre al populismo del Movimento 5 stelle, nostro vero avversario in questa campagna elettorale».
Quelle stesse peculiarità richiamate dal promotore dell’iniziativa Censore che ha rivendicato «l’appartenenza al territorio, la passione, l’esperienza, l’umiltà di una candidatura che si propone di riportare il Vibonese a Roma in un cantiere che resta aperto. Nel quale si poteva fare di più, è vero, ma nel quale ancora si farà. Dobbiamo spiegarlo bene alle gente, andare casa per casa e dire ciò che di buono abbiamo già fatto».
E l’appartenenza al territorio ritorna anche negli interventi degli altri candidati della coalizione, volta per volta chiamati in causa dalla giornalista di LaC News24 Rossella Galati, che ha condotto l’incontro. Da Caterina Forelli (+Europa con Emma Bonino) a Gian Maria Lebrino (Insieme) fino a Vincenzo De Filippis, candidato di Civica popolare e punto di forza dell’anima della coalizione che si rifà a Stefano Luciano, presidente del consiglio comunale di Vibo. «Quello stesso Luciano - ha detto il “prof” De Filippis - che è stato mio alunno e che oggi, insieme al capogruppo di “Vibo Unica” Claudia Gioia, è il mio principale sponsor. È una bella sfida - ha proseguito - e io le sfide le ho sempre accettate mettendoci la faccia, così come farò in questa occasione e in questo progetto che può dare una seria prospettiva di rilancio a Vibo e a tutto il Vibonese».
Tra i sindaci, i militanti, i dirigenti storici e i volti emergenti del Partito democratico di Vibo e provincia hanno preso dunque posto anche i nuovi alleati dell’area moderata che ora si riconosce nella formazione guidata da Beatrice Lorenzin. Tra questi proprio Stefano Luciano che di De Filippis ha parlato come di «una proposta credibile per il territorio vibonese. Un uomo che ha dato prova di capacità. Amato. Che ha l’opportunità di mettere a disposizione il suo entusiasmo per dare agli elettori la possibilità di scegliere una persona perbene e non opportunista. Un’alternativa al populismo - ha proseguito - che metta al centro dell’agenda lo sviluppo di un territorio rimasto ai margini perché privo di un’adeguata rappresentanza».
A chiudere l’iniziativa il nuovo intervento di Bruno Censore che ha lanciato la sua “proposta forte” per il territorio: «A giorni comunicheremo una decisone importante. Vibo Marina sarà “zona Zes”. Ci saranno quindi investimenti, opportunità, occupazione. Ci sarà una risposta vera e concreta da parte del governo di centrosinistra per un’area in cui si è sempre parlato a sproposito e dove non si è mai fatto niente di concreto». Ultimo passaggio dedicato all’amministrazione provinciale di Vibo e alle perplessità espresse da alcuni presidenti di Provincia, tra i quali il vibonese Andrea Niglia, sulle risorse destinate al fondo di ripartizione. «Intanto - ha tagliato corto Censore - incassiamo un primo risultato. Ci sarà un criterio di riparto di cui beneficerà anche Vibo, poi c’è stato un aumento del fondo generale destinato alle Province. Lavoreremo per farne arrivare altre di risorse».