Il patto tra Cinque Stelle e Pd per le regionali è ancora tutto da costruire e molto di più se ne saprà dopo le elezioni dell’Umbria e dopo gli accordi che si discuteranno per l’Emilia Romagna. Un dato, però, è certo il Conte bis, nato dentro il palazzo secondo Costituzione, avrebbe bisogno di legittimazione popolare.

Perdere le prossime elezioni regionali sarebbe un segnale di debolezza insostenibile per i due partiti e darebbe la migliore delle armi a Matteo Salvini: urlare contro il governo delle poltrone che gli italiani non vogliono. Il leader della Lega, ingoiando qualche rospo, ha perfino accettato di incontrare Silvio Berlusconi che non vedeva l’ora di scaricare e pensa seriamente a una riedizione del centrodestra old style per essere sicuro di potere vincere alle urne. Tanto che alla manifestazione del prossimo 19 ottobre contro il governo Conte, insieme al Carroccio dovrebbe sfilare anche Fi. Che ripercussioni tale riunione di intenti possa avere in Calabria non è ancora deciso, in quanto di candidature e singole Regioni si parlerà nei prossimi giorni insieme a Giorgia Meloni e a Fdi.



Oliverio convocato al tavolo da Graziano

E, dunque, a prescindere dalle volontà dei singoli se Pd e Cinque Stelle non vogliono che il governo appena nato non arrivi neanche alla prossima primavera gli accordi territoriali vanno fatti aggirando statuti e formalismi. La dichiarazioni di freddezza di molti grillini andrebbero dunque interpretate come punti di partenza per la trattiva che mira a rinnovare candidature che nel Pd sanno si ancient regime.

E’ sicuramente il caso di Mario Oliverio che lunedì si verrà messo da parte in maniera definitiva al tavolo convocato da Stefano Graziano per avviare la discussione interna al centrosinistra. Il governatore con la convocazione delle primarie per legge ha compiuto l’ennesima forzatura allargando la frattura con il suo partito. E adesso si troverà a dover decidere se andare fino in fondo, magari utilizzando le sponde di Franco Corbelli o magari dello stesso Mario Occhiuto (anche lui in difficoltà all’interno della coalizione) per svolgere davvero delle primarie che serviranno soltanto a far spendere milioni di euro ai calabresi.



I dem calabresi esclusi dalla squadra dei sottosegretari

La sua decisione ha tolto ogni dubbio a Zingaretti che ha escluso i dem calabresi anche dalla squadra dei sottosegretari.

Ma le decisioni assunte sui sottosegretari dai partiti di governo fanno ritornare di moda piste antiche per la Calabria. Tra i Cinque Stelle è stata premiata Anna Laura Orrico che ha un passato importante al fianco di Pippo Callipo, già candidato civico alle regionale del 2010. All’epoca fu la coordinatrice della campagna elettorale del re del tonno. Per tanti un indizio che porterebbe al nome di Callipo come possibile candidatura civica in grado di unire in Calabria Cinque Stelle e Pd. Nome che potrebbe evitare difficoltà ai grillini in ordine all’interpretazione dello Statuto e al Pd di dover digerire nomi di big dell’altro partito come Nicola Morra.

Si aspettano intanto gli stati generali del centrosinistra di lunedì per capire chi sta nel progetto di Stefano Graziano e chi, se ancora ne sono rimasti, è pronto a resistere in trincea con Mario Oliverio.

 

Riccardo Tripepi