Tour calabrese per il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa che ha incontrato gli amministratori per lavorare al programma per le prossime regionali. Intenso il confronto con Forza Italia per costruire una larga coalizione. Non si è ancora aperto però il confronto tra i partiti per arrivare alla definizione delle alleanze per il 2019.
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Parte anche in Calabria il cantiere per la ricostruzione di una grande area dei moderati. Anche per contrastare gli estremismi e i populismi del governo giallo-verde attualmente alla guida del Paese.
Questo lo spirito con il quale il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa ha intrapreso il suo tour in Calabria che è iniziato in riva allo Stretto con un conferenza stampa alla sala Levato di palazzo Campanella per poi risalire fino a Cosenza. All’incontro con i cronisti hanno partecipato vecchie glorie della politica nostrana: l’ex presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, l’ex deputato e consigliere regionale Luigi Fedele, l’ex consigliere regionale Ottavio Bruni, oltre alla commissaria provinciale per la Città Metropolitana Paola Lemma.
Ad assistere in platea due big di Forza Italia del calibro del senatore Marco Siclari e del deputato Francesco Cannizzaro. Udc e Forza Italia, del resto, componenti stabili del Partito Popolare Europeo stanno intensificando il proprio dialogo per evitare di perdere ulteriori consensi nei confronti della Lega di Matteo Salvini.
Del resto Lorenzo Cesa è stato molto chiaro nel suo programma di intenti: «Sto riunendo gli amministratori, così come ho fatto in Abruzzo, per costruire un programma di governo e intorno adesso la coalizione. Inutile affrontare prima la discussione sul candidato alla carica di governatore». Musica per le orecchie del senatore Marco Siclari, vicino alla componente forzista di Antonio Tajani, che da tempo preme sul freno del totonomi che in ambito azzurro ha fin qui portato al nome del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. «Andremo con l’Udc sia alle Europee che alle regionali – ha specificato Siclari – sono certo che insieme costruiremo una squadra vincente. Vorrei però che ci sedessimo tutti introno a delle proposte programmatiche e solo dopo affrontassimo la discussione per trovare il nome più adatto per guidare la Regione».
Con un punto al centro: l’Europa. Anche su questo Cesa è stato categorico: «L’Europa è sotto attacco e va difesa. Quando le cose non vanno in un Paese si scarica la colpa sull’Europa mentre le responsabilità sono di questo governo e di quello precedente. Ricostruire un grande partito di centro per evitare sbandamenti in Italia e in Europa».
Francesco Talarico plaude, ma non nasconde di considerare per la Calabria un perimetro di coalizione che coincida con quello con il quale il centrodestra ha affrontato le politiche lo scorso 4 marzo. «La Lega governa con Forza Italia e Udc in tante Regioni italiane. Sono Fiducioso che si in Calabria si ricompatterà presto tutta l’alleanza di centrodestra considerando l’attuale governo giallo-verde solo come una risposta all’emergenza attuale».
Anche Paola Lemma ha insistito sulla necessità di lavorare «alla costruzione di una grande coalizione di centrodestra nella quale l’Udc possa recitare il suo ruolo di contenitore per i moderati. I cittadini hanno bisogno di moderazione e lo comprendiamo ogni giorno raccogliendo sempre nuove adesioni».
La domanda è: quando si aprirà la fase delle interpartitiche per il centrodestra? La risposta tarda ad arrivare in quanto fin qui Forza Italia è andata avanti senza guardarsi attorno e rivendicando la candidatura alla carica di governatore, spingendosi anche ad insistere su un nome preciso. Eppure, sondaggi alla mano, il confronto con la Lega dovrebbe diventare prioritario, visto che c’è già chi ipotizza nomi per alleanze giallo-verdi anche ad altre latitudini. Il nome di Pippo Callipo, ad esempio, sta rimbalzando da più parti come quello in grado di costituire collanti per inedite alleanze anche in Calabria.
Riccardo Tripepi
*interviste di Angela Panzera