Il programma "In Calabria" avrebbe dovuto incentivare le vacanze in regione dei giovani con meno di 24 anni grazie a un bonus di 200 euro per un bacino potenziale di 62.500 persone. Ma tra gaffe social, pochissime strutture alberghiere aderenti e surreali obblighi di corsi online sull'orientamento al lavoro, i soldi restano nel cassetto della Cittadella (ASCOLTA L'AUDIO)
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Ci sono dodici milioni e mezzo di euro a disposizione di tutti i calabresi maggiorenni ma con meno di 24 anni e un Isee del proprio nucleo familiare inferiore a 9000 euro. Unico problema: i giovani in questione possono chiederli, ma non li possono spendere. E qualora a ognuno di loro arrivi il sospirato voucher da 200 euro promesso dalla Regione è probabile che gli tocchi mettersi in viaggio alla ricerca di un posto che li accetti. Sempre che i voucher siano ancora validi, s'intende.
Una foto dei Tropici spacciata per Calabria
Il tesoretto appena citato è quello di “In Calabria”, un avviso pubblico rivolto ai ragazzi in difficoltà economica col quale l'attuale maggioranza prometteva l'erogazione, appunto, di voucher «da utilizzare per sostenere le spese relative all’acquisto di beni e servizi turistici, ricreativi e/o culturali offerti da strutture ubicate sul territorio regionale aderenti all'iniziativa» entro il 30 ottobre. A presentarlo fu la stessa Jole Santelli a botte di hashtag dalla sua pagina Facebook il 20 giugno, pensando forse che, visti i destinatari dei fondi, i social network fossero più indicati a promuoverlo. La risposta della rete, però, non fu delle migliori. E non perché la foto utilizzata per dire ai giovani calabresi di restare a spendere in Calabria ritraeva una comitiva di loro coetanei che si tuffava in una spiaggia dei Tropici immortalata da un fotografo russo. Quello non lo notò nessuno, ma di foto ne arrivarono diverse altre a commento del post della governatrice, quasi tutte di acque e spiagge luride, buche e cumuli di spazzatura.
Le adesioni non arrivano
Se il buongiorno si vede dal mattino, le successive puntate della saga di “In Calabria” non potevano essere da meno. E così, oltre due mesi dopo quell'annuncio e con l'estate ormai agli sgoccioli, è arrivato il primo elenco delle «strutture ubicate sul territorio regionale aderenti all'iniziativa». La risposta degli imprenditori fa il paio con quelle lette su Facebook settimane prima. Definire corta la lista sarebbe riduttivo: conta in totale 44 attività. Diciassette sono in provincia di Catanzaro, quattordici in quella di Cosenza, nove nel Reggino, tre nel Crotonese e una nel Vibonese. Stop. Da Fincalabra, a cui è stata affidata la gestione del bando, assicurano che nella prossima settimana dovrebbe arrivare un nuovo elenco, ma non sanno dire se altrettanto ristretto o più folto.
I soldi non si possono spendere
Poco importa, visto che, anche se le strutture rimanessero 44, i voucher non si possono comunque spendere per adesso. I beneficiari – il budget potrebbe finanziare 62.500 giovani, ma il numero delle richieste arrivate nessuno sa precisarlo – per sfruttarli hanno bisogno di un'app. Che pare sia pronta, ma non è stata ancora rilasciata, rendendo di fatto intoccabili ad oggi i dodici milioni e mezzo impegnati per “In Calabria”. Altro dettaglio: per ottenere i 200 euro dalla Regione i ragazzi dovrebbero prima completare «una sessione formativa (in modalità e-learning) sulle tematiche di informazione e orientamento al lavoro, volta a promuovere autonomia e inclusione attiva, resa disponibile e fruibile sulla piattaforma dedicata». Sulla piattaforma dedicata, però, non ce n'è traccia. Quasi scontato, se si considera che i pur gentilissimi e preparati operatori che forniscono supporto telefonico sul bando pare non abbiano nemmeno mai sentito parlare di questa sessione formativa prima che li contattassimo.
L'estate sta finendo
Più che a un successo finora il bando fa pensare a una Caporetto. C'è un traguardo, però, che sembra a portata di mano. Tra i problemi del settore turistico calabrese, infatti, c'è la concentrazione degli incassi nei mesi estivi: i vacanzieri spendono molto tra luglio e agosto e pochissimo nel resto dell'anno. La scadenza dei voucher era stata fissata al 30 ottobre - visto l'andazzo, in Regione adesso si ipotizza di posticiparla fino a San Silvestro - proprio con l'obiettivo di destagionalizzare almeno un po' i consumi. Aver fatto passare l'estate senza distribuire ancora il becco di un quattrino, a suo modo, potrebbe tornare utile alla causa.