È scontro con il sindaco su scelte, dinamiche, logiche eccessivamente sinistrorse intraprese in vista delle amministrative. Sposato e Bianchi: «Nessuna condivisione sulla candidatura a primo cittadino»
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La giravolta partitica e sinistrorsa – dopo cinque anni di civismo – intrapresa da Gianni Papasso sta mandando in subbuglio la sua giunta, a tal punto da dover incassare le dimissioni di due assessori.
Cassano all’Ionio andrà al voto in primavera e l’attuale sindaco, dopo due mandati consecutivi, non potrà ricandidarsi. Per questo nella città delle terme si stanno imbastendo rapporti più o meno stretti – nel centrosinistra – tra i socialisti, il Pd ed il movimentismo civico per tentare di dare continuità all’amministrazione Papasso.
E mentre dall’altra parte Giampaolo Iacobini, amministratore delle Terme Sibarite e braccio destro dell’assessore regionale Gianluca Gallo, con la benedizione di Forza Italia sembra essere in predicato di una candidatura a sindaco, nel centrosinistra al momento nulla è definito. Tranne i malumori.
E così il “fido” Leonardo Sposato, assessore ai Lavori pubblici, ha deciso di dimettersi insieme ad Annamaria Bianchi, assessore con delega alla cultura. In una lettera i due scrivono a Papasso, adducendo le loro ragioni.
Sposato: «Non condivido il percorso candidature, mi tiro fuori»
«Il processo di scelta del tuo candidato a sindaco – è uno dei passaggi di Sposato nella missiva indirizzata al sindaco di Cassano – da supportare nella prossima tornata elettorale non è da parte mia accettabile e né tanto meno condivisibile, in quanto frutto di una scelta non partecipata e condivisa dalla maggioranza civica. Ritengo che ogni tipo di scelta, non da meno quelle politiche, non debbano assolutamente derogare ai basilari principi su cui poggia la democrazia. Sono costretto a non partecipare alla prossima competizione elettorale a supporto del tuo candidato a sindaco e coerentemente rassegno le mie irrevocabili dimissioni da assessore della Tua Giunta».
Bianchi: «Ingerenze di Pd e Psi mai pervenuti in cinque anni, nella candidatura a sindaco»
Di tenore simile gli argomenti di Annamaria Bianchi, che però aggiunge l’idiosincrasia verso Partito democratico e Partito socialisti, «mai intervenuti» nell’ultimo quinquennio.
«Ultimamente – scrive l’ormai ex assessore alla Cultura – durante il processo di selezione del futuro candidato a sindaco, in cui non sono stati attivati i necessari meccanismi di democrazia interna, ho dovuto assistere, dall'esterno, a incontri e riunioni che hanno visto coinvolti i vertici regionali e provinciali di partiti politici, Partito Socialista e Partito Democratico, che durante il quinquennio di governo non sono mai intervenuti. Da tali partiti io mi sento distante per idee, formazione, sensibilità e tradizione familiare e non potrei condividere con gli stessi un percorso politico. Ancora, la scelta del candidato a sindaco da sostenere nella prossima competizione elettorale è avvenuta senza coinvolgere in maniera collegiale la maggioranza civica che ti ha sostenuto – conclude Bianchi rivolgendosi a Gianni Papasso – ma è stata una scelta d'imperio che hai effettuato tu sulla base di logiche che attualmente mi sfuggono. Ciò posto, sono costretta, con rammarico, a non prendere parte alla prossima tornata elettorale a sostegno del tuo candidato a sindaco e, conseguentemente, a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili da assessore con delega alla cultura della Giunta Comunale».