VIDEO | Prima manifestazione nella regione per partecipare alla mobilitazione mondiale contro il conflitto. Toccanti le testimonianze di chi nel teatro degli scontri ha i propri familiari
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Ucraini e calabresi si ritrovano in piazza per la prima volta da quando è scoppiato il conflitto, aderendo a Gioia Tauro a quell’appello alla deterrenza morale alla guerra partito dalle Cancellerie. Racconti di dolore, di chi nel teatro degli scontri ha i suoi familiari, e striscioni colorati dai bambini delle scuole, hanno punteggiato una mattinata servita a “gonfiare” la bandiera della pace, su impulso del Comune, dell’associazione dei sindaci della Piana, di Libera e di Cgil, Cisl e Uil.
Nella città del porto internazionale, e dove da sempre le bandiere del mondo sventolano anche nella vicina tendopoli, hanno risposto in tanti. «Ho mia figlia sul fronte», dice una signora ucraina con la voce rotta dal pianto; «grazie, grazie a tutti voi perché per noi in questo momento sono importanti le vostre parole», le fa eco una connazionale.
Gli ucraini sono arrivato tra le bandiere giallo-blu del loro Stato, impegnato in queste ora nella resistenza militare all’invasione russa. «La guerra è brutta e io me la ricordo», scoppia a piangere una anziana di Gioia Tauro vedendoli arrivare in una piazza duomo gremita e addolcita dalle note di Immagine, l’inno pacifista per eccellenza suonato dall’orchestra giovanile della scuola Paolo V.