«Riteniamo che il presidente della Regione Mario Oliverio debba assumere una iniziativa politica forte e chiedere un confronto al presidente Giuseppe Conte prima del Consiglio dei ministri. É necessario, prima di ciò, promuovere subito, con tutta la deputazione parlamentare calabrese, una riunione operativa sulle criticità e i problemi della Calabria con le parti sociali». È quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Cgil calabrese Angelo Sposato in riferimento all'annunciata riunione del Consiglio dei ministri in Calabria.

 

«La lettera di Oliverio al presidente del Consiglio dei Ministri traccia alcune delle criticità, condivisibili - prosegue Sposato - ma occorre avere un respiro di proposta e di dialogo utile in questa fase a definire le priorità in comunione di intenti. Non può essere solo l'elenco delle doglianze in una prospettiva di scontro politico, ma deve avere un profilo di operatività sulle priorità da mettere in campo. La lettera del presidente Oliverio, anticipata da una precedente del prof. Francesco Aiello, componente del comitato di indirizzo della Zes, deve spingere il Commissario straordinario dell'Autorità portuale Agostinelli a fare partire l'importante strumento di sviluppo, fortemente voluto dal sindacato unitario e punto centrale su cui il governo regionale e nazionale dovrebbero dialogare, per un piano di investimenti e sviluppo produttivo. A questo proposito - sostiene il leader calabrese della Cgil - inserire il Porto di Gioia Tauro nell'accordo Italia-Cina potrebbe avere un senso nel doppio percorso invocato dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Attualmente, nei traffici commerciali con la Cina, il nostro Paese è soccombente sia sulla tecnologia che sulla innovazione, ma è competitivo sulla qualità e l'agroalimentare, sul capitale umano. Inoltre servono dotazioni infrastrutturali che i porti devono avere per essere competitivi con i porti internazionali e che non tutti hanno, per queste ragioni occorre definire e completare le infrastrutture previste con gli accordi per il Porto Gioia Tauro, richiamati dalla Regione Calabria, che sono attualmente bloccati. Il Governo nazionale e regionale, devono una volta per tutte, sciogliere il nodo della finalità che il Porto di Gioia Tauro deve avere, nel Paese, con lo sviluppo delle attività del retroporto e delle altre strutture ricadenti nell'autorità portuale, nel bacino dell'Euromediterraneo e nei grandi processi di mobilità delle merci nello scenario transnazionale, senza escludere il corridoio meridiano».

 

Per il segretario generale della Cgil calabrese «è inspiegabile la scelta del governo nazionale di costituire una nuova autorità di distretto che di fatto penalizza fortemente quella di Gioia Tauro, in un momento delicato per i destini del Porto e dei lavoratori, che aspettano risposte concrete sul loro futuro. Il Consiglio dei Ministri annunciato in Calabria - prosegue Sposato - può diventare una opportunità ma non può essere monotematico, pur consapevoli che la situazione sanitaria calabrese è da allarme rosso e che occorre intervenire subito. Per la Calabria servono misure ed interventi concreti sul piano dello sviluppo e del lavoro, per rilanciare investimenti pubblici, per le attività produttive sostenibili».