Il presidente Spirlì processa il colosso privato, obbligando il liquidatore Quartararo a difendersi. La colpa? I programmi industriali sarebbero inadeguati, ma anche le nomine della passata gestione fanno infuriare il centrodestra
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Consulenze, ma anche sonore bocciature della conduzione amministrativa di Sorical, sembrano al centro della "guerra" che il presidente Nino Spirlì ha dichiarato al socio privato "Acque di Calabria", che fa capo al colosso Veolià.
Nei giorni in cui fa discutere il via libera che il facente funzioni ha dato per la nomina di Francesco Viscomi a direttore dell'Autorità idrica regionale, la nuova partita milionaria riguarda i perimetri del potere nel sistema integrato calabrese, e nel quadro della perenne liquidazione della società mista - che dura dal 2012 - la Regione targata centrodestra sembra non accontentarsi del solito spoyl sistem.
Sì, perchè il liquidatore di parte pubblica lo puoi cacciare, così come a settembre aveva fatto la presidente Santelli - rimuovendo l'ex assessore Luigi Incarnato e nominando l'avvocato Cataldo Calabretta - ma l'uomo di Veolià, il commercialista palermitano Baldassarre Quartararo, che sta in sella da quando la liquidazione è partita, la Regione lo deve "sopportare".
A meno che, come è successo il mese scorso, il colleggio sindacale presieduto da Pasqualino Saragò non stili una relazione di fuoco - in cui rimpovera ai liquidatori la mancanza perfino di un piano industriale oltre che del programma di liquidazione - offrendo l'assist a Spirlì per obbligare Incarnato e Quartarano a difendersi con una "azione sociale di responsabilità".
Ma, se l'ex assessore è già via da un pezzo quando Spirlì scrive, invece, il quidatore voluto da Veolia è sempre là, e con Incarnato - quando la Santelli era stata già eletta - aveva anche proceduto a formalizzare una consulenza da 5.000 euro al mese per quest'anno ad un esperto di contabilità, il palermitano Antonino Imburgia, e sempre in tandem i due al fotofinish avevano prolungato fino al 2024 la nomina come legale - a 85mila euro all'anno più spese di trasferta - di Francesca Prisco un giovane avvocato napoletano.
Quartararo da Milano si è fatto difendere dall'amministratore unico di Acque di Calabria, Guido Turconi, che ha scrito e ha controreplicato a palle incantenate contro la Cittadella.
Per lui, Spirlì mette «in pericolo Sorical», chiedendosi maliziosamente come mai il presidente non abbia chiamato in causa - con l'azione di responsabilità richiesta - anche i vecchi liquidatori di parte pubblica e il nuovo Calabretta, che però è al timone solo da due mesi in cui non ha toccato palla - e secondo l'uomo di Veolia - non avrebbe denunciato nulla della presunta disamministrazione, «senza aver in alcun modo operato e nemmeno stimolato ad agire in modo divergente dal liquidatore dott. Quartararo».
Un botta e risposta al vetriolo, in attesa di un'assemblea che può essere la battaglia finale per Veolià.