Il centrodestra inizia ad avere problemi a trovare la quadra politica. Lo ha detto Mariateresa Fragomeni, sindaco di Siderno, intervenendo ieri ai microfoni di “Buongiorno in Calabria”, il format condotto da Massimo Clausi e Jennifer Stella. «Dispiace perché poi a pagarne le conseguenze sono i calabresi». Il tema è soprattutto quello dell’Agenzia per l’energia. L’idea, lanciata dalla Schlein di tramutare il Meridione in una sorta di hub di energia pulita del Paese, trova d’accordo la Fragomeni. «Noi addirittura avevamo proposto a Siderno come seconda ipotesi nel caso in cui non fossimo riusciti a riqualificare la diga sul Lordo, cosa che per fortuna si sta facendo, la realizzazione di un parco eolico questo perché purtroppo c'è sempre più bisogno di energia. La Calabria si presta come territorio, il problema è contemperare le varie esigenze di tutela del territorio e produzione di energia, che chiaramente non è solo uno scontro che avviene in Calabria ma un po' in tutta Italia. Però indubbiamente è una cosa che bisogna perseguire, ha ragione la mia segretaria, è l'unico modo probabilmente per riuscire ad essere autosufficienti e abbassare le bollette soprattutto per le famiglie»

L’altro grande tema affrontato dal sindaco nel corso dell’intervista è quello del Pnrr. «Il Pnrr è stato un piano eccezionale perché dopo il piano Marshall ce lo siamo detti, ridetti è il piano assolutamente più importante e con maggior peso economico e finanziario. Il Pd e gli alleati ci hanno sempre creduto a differenza dell'attuale governo di centrodestra, ma nel momento in cui questa sfida non è supportata da personale e personale qualificato rischia veramente il flop. Abbiamo delle tempistiche davvero scandite e pressanti. Noi ogni mese facciamo, anzi ultimamente anche ogni 15 giorni delle riunioni per capire, avendo formato ad hoc una commissione per seguire i lavori Pnrr. Noi stiamo lavorando su 5-6 opere, abbiamo la possibilità di avere a disposizione del personale, ma i piccoli comuni che hanno questa sfida già hanno avuto difficoltà per la progettazione, poi per seguire tutti quanti i lavori, per le rendicontazioni. Sono due anni che dico mi raccomando supportateci perché altrimenti non ce la faremo, non ce la fa il comune, non ce la fa l'Asp, non ce la fanno tutti quanti gli enti locali a corto di personale. Purtroppo il presidente Occhiuto forse si è ricordato un po' in ritardo di chiedere il commissariamento per la realizzazione degli ospedali calabresi. Quando c'è un commissariamento, non sappiamo mai come va a finire perché ormai fra un anno ci sarà la rendicontazione, e questi non sono soldi dati così a pioggia o regalati, sono soldi dei risparmiatori europei e quindi dovremmo restituirli»

«Appena ci siamo insediati - continua il sindaco - non c'era in atto alcun tipo né di finanziamento né di lavori di opere pubbliche, quindi in concomitanza anche col Pnrr abbiamo ripreso una serie di infrastrutture dalla piscina, il centro polifunzionale, la villa comunale. Ci ho creduto veramente tanto, è stato riorganizzato il personale, abbiamo creato le dirigenze. Abbiamo fatto una serie di concorsi, adesso stiamo continuando a farli, ma voglio portare ad esempio solo questo, che vent'anni fa il comando dei vigili urbani era composto da 24 unità, appena sono arrivata io ce ne erano 4. Ora siamo in sette e se tutto va bene fra qualche mese saremo in nove».

Una cosa di cui si rammarica invece la Fragomeni è che «purtroppo non riusciamo a trovare un finanziamento ad hoc per il teatro comunale, perché è un importo piuttosto importante, escluso da ogni forma di finanziamento. Però non demordiamo perché anche lì, il problema è sempre quello, nel momento in cui tu hai la struttura, devi avere anche del personale per custodirlo, gestirlo oppure lo devi cedere in gestione a delle associazioni private o fare un partenariato pubblico privato. Vedremo. Una cosa su cui stiamo lavorando e che ci riempie di orgoglio, a Siderno c'era un pontile commerciale, il cosiddetto pontile d'Agostino, che è un po' la caratteristica che si vede in lontananza abbiamo fatto un progetto aderendo ad un bando che è uscito nottetempo, il 31 dicembre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri, è un progetto piuttosto ambizioso di riqualificazione di questo pontile come terminal perché è da un anno e mezzo che stiamo contrattando con una società, una multinazionale del mondo delle crociere, per darlo a loro in gestione e riqualificarlo come punto di approdo per piccoli navi da crociere, 300-400 persone».

«Avevamo provato a fare una sorta di conservatorio paritario e non c'è stato permesso - confida con un po’ di rammarico il sindaco - Avevamo una struttura di un immobile confiscato che volevamo con un'associazione cercare di destinare a questo, ma non c'è stato possibile perché in base ai numeri, in base al territorio non so neanche io dire qual erano i parametri non c'è concesso fare questo tipo di intervento. Infatti lo destineremo ad altro».

Rispetto alla valorizzazione turistica del territorio, la Fragomeni dice di apprezzare gli sforzi del presidente Occhiuto anche se non sono sufficienti. «Grazie ad un'imprenditrice locale della mia città che ci ha messo in contatto con delle istituzioni cinesi abbiamo creato questo rapporto. Su questa cosa, però, il presidente non ci sta credendo. Per fortuna ci sta dando una mano la città metropolitana perché dobbiamo ospitare dei tour operator cinesi perché per loro l'Italia finisce a Roma neanche a Napoli. Noi dobbiamo far conoscere la Calabria e quindi va bene il lavoro della Film commission. Questo sforzo l'aveva già fatto il presidente Oliverio, ma lo sta facendo anche Occhiuto, condivido il suo affanno verso questo racconto differente della Calabria perché effettivamente per troppi anni siamo stati tacciati solo di ndrangheta, malaffare».

Al di là del racconto serve anche uno sviluppo concreto visto che di solo turismo non si può vivere. «Il porto di Gioia Tauro - dice la Fragomeni - se non fosse a Gioia Tauro ma nel nord Italia o in qualsiasi altro paese europeo sarebbe stato valorizzato cento volte di più rispetto a come viene sfruttato adesso. Tornando al Pnrr, ricordo lo scontro che ci fu sulle esigue risorse che erano state date per il porto, perché in fondo è la principale infrastruttura del Mediterraneo quindi potrebbe rendere veramente molto molto di più».