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Non si presenta per niente facile la mediazione che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sarà chiamata a realizzare nelle giornata di martedì. Lo scontro tra il governatore Mario Oliverio e il commissario Massimo Scura è al massimo livello e, stavolta, il governatore non è disponibile a tornare a casa a mani vuote. Come dimostra l’esito della Conferenza dei sindaci e l’appoggio di 350 amministratori che il presidente della giunta porterà al tavolo del governo per dimostrare che la fine del commissariamento è un’esigenza dei calabresi e non un bega di poltrone.
Tuttavia rimuovere Scura e chiudere il commissariamento non è strada che si annuncia molto semplice. L’ingegnere gode di ottimi uffici romani e la situazione dei conti della sanità calabrese non lascia spazi ad ottimismo, né fa pensare che il governo possa ipotizzare il ritorno alla gestione ordinaria o l’avvio di una significativa rimodulazione del piano di rientro.
Prima Oliverio, poi Scura
La Lorenzin, infatti, ha convocato a Roma anche lo stesso Scura per la stessa giornata di martedì, tanto che in Calabria si era immediatamente diffuso l’allarme per un possibile incontro a tre che avrebbe potuto davvero realizzare un punto di non ritorno per la gestione della vicenda.
Sia da Roma che dall’entourage del governatore, però, filtra l’informazione che gli appuntamenti saranno separati. Prima dovrebbe essere ascoltato il governatore e poi il commissario.
Insomma quella che tenta la Lorenzin è una vera e propria manovra di “congelamento” dello scontro che stava per avere come risvolto una manifestazione eclatante di protesta a Roma proprio per la giornata di martedì. Questa era l’originaria idea di Oliverio che ha poi rimandato tutto dopo avere ricevuto la convocazione del ministro.
Come uscire dallo scontro istituzionale in atto? In pochi credono che si possa arrivare all’uscita dal commissariamento e nemmeno ad una gestione commissariale affidata direttamente a Mario Oliverio.
Del resto appena qualche settimana fa, dalla convention di Ap, il ministro aveva invitato Oliverio a rispettare le leggi. Da quel momento in poi la situazione si è parecchio evoluta. Intanto può darsi per ormai fatta l’alleanza tra Alternativa Popolare e il Pd e la Calabria è uno dei territori in cui il partito di Alfano potrà offrire i risultati migliori. E il Pd in Calabria non potrà certo fare a meno dell’apporto di voti e contributo del governatore e dei suoi uomini. Anche per fermare l’emorragia di uomini verso Mdp e cercare di salvare il salvabile nei collegi dell’uninominale. I sondaggi, infatti, continuano a dare il centrosinistra in grave difficoltà nei collegi calabresi e non si può certo perdere altro tempo.
La sottoscrizione di tanti amministratori alle ragioni di Oliverio, inoltre, ha ulteriormente confermato che a breve lo scontro istituzionale potrebbe diventare politico con conseguenze al momento non pienamente prevedibili. E comunque assai rischiose poco prima dell’avvio di una delicatissima campagna elettorale.
Le possibili vie d'uscita
Ed allora trovando una via d’uscita dignitosa per Massimo Scura, magari con un incarico importante allo stesso Ministero, e sostituendolo con un nome di sicuro affidamento e prestigio, si potrebbe provare a tenere insieme il quadro. Tra l’altro, proseguendo nel commissariamento, comunque si dovrebbe andare a nominare anche il vice commissario, carica rimasta scoperta dopo l’uscita di Andrea Urbani.
Nella mediazione potrebbe avere un peso notevole la posizione di Tonino Gentile, sottosegretario allo Sviluppo Economico e vice coordinatore nazionale del partito della Lorenzin. Una partita, insomma, che si gioca su più tavoli e che potrebbe avere un importante impatto politico sugli equilibri politici futuri nella nostra Regione.
Riccardo Tripepi