Maggio 2013, dicembre 2022. Sono passati quasi 10 anni da quando Giovanni Calabrese ha indossato per la prima volta la fascia tricolore al comune di Locri. Oggi il neo assessore regionale ha salutato la città e i dipendenti del comune in un incontro, all’interno della sala consiliare, in cui ha fatto un bilancio della sua esperienza da sindaco e dei più importanti risultati raggiunti.

«Abbiamo sicuramente contribuito con grande impegno a cambiare il volto e il destino di questa città - ha spiegato Calabrese - una città che era in pessime condizioni e che oggi si presenta non solo con un volto nuovo ma con una speranza nuova, abbiamo dato un contributo notevole per una ricostruzione dal punto di vista sociale, culturale e amministrativo. È stata un’esperienza faticosa ma affascinante, entusiasmante. Possiamo dire di aver amministrato in modo trasparente la città, non è semplice in un territorio come il nostro e sarebbe stato impossibile fare tutto ciò senza l’aiuto delle forze dell’ordine, della prefettura, della magistratura». 

Tra i presenti al tavolo dell’incontro l’attuale sindaco di Locri, Giuseppe Fontana, che sostituirà Calabrese per i prossimi mesi fino alla nuova tornata elettorale prevista per il mese di maggio e che ha espresso gratitudine per il lavoro portato avanti negli anni dall’ex sindaco: «ritengo Giovanni Calabrese tra i migliori sindaci che abbia conosciuto, probabilmente il migliore, lo dimostra il cambiamento della città dal 2013 ad oggi. Siamo stati un gruppo coeso e compatto, fatto di persone che amano il proprio paese».

Tra momenti di commozione e ricordi condivisi con i membri dell’amministrazione, Calabrese ha ripercorso le battaglie portate avanti per la città: «Quella sulla sanità è stata la battaglia che ha contraddistinto l’azione del governo della città durante questi anni per cercare di dare ai cittadini unospedale funzionante, oggi abbiamo dato al nostro ospedale una speranza che il presidente Occhiuto sta portando avanti con tante novità positive. 

Ci siamo riappropriati del cimitero di Locri che per trent’anni è stato nelle mani della ‘Ndrangheta e lo abbiamo fatto con coraggio restituendolo ai cittadini. Abbiamo operato con passione in tutti i settori.

Sono convinto che quello cominciato anni fa sia un percorso che non si può fermare. Locri non può tornare indietro perché rispetto agli anni tristi di questa città oggi viviamo in condizioni completamente diverse ed è quello che vogliono i cittadini che sono veramente innamorati di Locri».