Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo analizza la difficile fase che attraversa il partito dopo la batosta subita alle elezioni politiche. Dopo la direzione nazionale che ha affidato la gestione a Maurizio Martina si apre la fase della ricostruzione. A livello nazionale e anche calabrese. Romeo sgombra il campo dalle polemiche sollevate a caldo dopo le dichiarazioni di Magorno che aveva chiesto un cambio di passo all’amministrazione Oliverio e, anzi, plaude alla decisione del segretario regionale di procedere all’apertura della fase congressuale. A conferma che l’ipotesi commissariamento non convince per nulla l’area vicina al governatore.

 

Lunedì una direzione molto importante per il Pd dopo le elezioni. La reggenza è stata affidata a Martina e poi ci sarà il congresso. Cosa succede adesso soprattutto in Calabria?

«Discuteremo delle ragioni della sconfitta attraverso un’analisi attenta di quello che è accaduto in Italia, nel Mezzogiorno e in Calabria. Il partito ha tutte le risorse e le possibilità di attrezzarsi dopo una fase difficile sulla quale ognuno di noi deve fare autocritica in quanto ci sono evidenti responsabilità. Il Pd ha però le energie per utilizzare una comunità ricca di sensibilità e specificità in un quadro di ripartenza. Sicuramente staremo all’opposizione del prossimo governo perché così hanno deciso gli italiani e il voto va rispettato. Senza dimenticare la responsabilità di votare provvedimenti che vadano nell’interesse del Paese»

 

In Calabria si apre parallelamente la fase congressuale, anche se qualcuno ha temuto il commissariamento del partito…

«Il 23 febbraio è scaduto il mandato di Ernesto Magorno e il segretario ha fatto bene a convocare il congresso attraverso l’iter previsto dallo statuto. Faremo l’assemblea regionale e, secondo me, va fatta la direzione del partito per approfondire le tematiche e poi faremo il congresso. Il congresso non deve essere un luogo di conta, ma un luogo per una discussione vera, diffusa su tutto il territorio calabrese nell’interesse del Pd e della Calabria. Dobbiamo ripartire bene e dobbiamo farlo a sostegno del progetto di cambiamento che Oliverio sta portando avanti in Calabria, affrontando questioni concrete che riguardano la vita delle persone, dal reddito alla vicenda della sanità. Purtroppo sulla sanità il rapporto con il governo nazionale e con il Pd non è stato proficuo e fecondo, come in altri casi. Il diritto alla salute dei calabresi e di curarsi sul territorio è una questione che si ripropone. Dobbiamo guardare poi alla disoccupazione, ai problemi delle nuove generazioni e alle politiche del Mezzogiorno. Pensare che i problemi del Mezzogiorno si potesse risolvere solo con i Patti per il Sud è stato un errore».

 

Il segretario Magorno ha chiesto un cambio di passo al governatore Oliverio. Come è stata valutata nella maggioranza questa dichiarazione?

 «Oliverio ha bonificato una Regione trovata in condizioni disastrose riducendo i costi della politica e semplificando il sistema distorto e perverso delle società, dei comitati utilizzati per fini diversi da quelli pubblici. Ha poi programmato la spesa e voglio ricordare che il Sole 24 ore, soltanto pochi giorni fa ha certificato che nella gestione dei fondi comunitari la performance calabrese è la migliore in Italia. Da ultimi siamo passati a primi. Siamo l’unica Regione ad aver avuto la Zes. Non parlerei dunque di un cambio di passo, ma di passare dalla semina al raccolto di quello che è stato programmato»

 

 

Sicuramente sarà necessario procedere al rimpasto adesso. Dopo l’elezione di Viscomi in Parlamento, mancano tre assessori all’appello..

«Oliverio non guarda alla giunta come un luogo di compensazione di equilibri o di potere, ma come al luogo esecutivo delle politiche regionali e in questo senso procederà al tagliando della giunta, ma non per accontentare le esigenze di questo o di quello, ma per realizzare l’interesse dei calabresi. Lo farà presto. E interverrà nuovamente sulla burocrazia».

 

 

A Reggio il risultato del Pd è stato negativo, come nel resto della Calabria. Il partito rimane ancora commissariato. Che tempi e che percorso per il congresso metropolitano?

«Immediati. Chiudiamo il tesseramento e andremo a congresso aprendo una discussione non concernente le persone, ma il radicamento di un partito e l’iniziativa politica assieme alle Amministrazioni che esprimiamo nell’interesse della comunità. Sarà una discussione franca e profonda e poi ci sarà l’espressione di un nuovo gruppo dirigente. Vedo delle condizioni positive a Reggio».

 

 

Riccardo Tripepi