VIDEO | È uno dei siti che potrebbe aiutare il sistema pubblico. Eppure il dipartimento regionale frena l'iter. Il sindaco Oliveri sbotta: «Chiedono documenti che non servono»
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L’accordo tra l'ecodistretto di Reggio Calabria e la Regione prevedeva il suo riavvio, solo che per la riapertura della discarica pubblica di Melicuccà i tempi si allungano, e il sindaco Emanuele Oliveri teme che alla Cittadella qualcuno remi contro.
E sarebbe questo altolà anche un modo per frenare il Piano con cui la presidente Santelli vorrebbe emancipare il sistema dalla preponderanza della discarica privata di Crotone, visto che l’impianto della Sovreco è in saturazione e una parte dei rifiuti indifferenziati la Calabria la dovrà inviare in Puglia, almeno per tutto il mese di giugno.
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«Per noi – spiega Oliveri – la discarica di Melicuccà necessita di un intervento minimo, da fare anche in 4 mesi, e invece il dipartimento Ambiente ritiene che prima di un paio di anni il sito non può tornare operativo: è ben strano questo dilatamento dei tempi, che non tiene conto che non ci sarebbe bisogno di alcuna valutazione di impatto ambientale, poiché quella struttura era stata già in funzione in passato».
Ecco perché il sindaco, che è anche presidente dell’associazione dei Comuni della Piana reggina, ha chiesto di «parlare di persona con Jole Santelli per chiarire i nostri dubbi, dopo quanto in video conferenza ci ha comunicato l’assessore all’Ambiente».
Oliveri è contrario alla scelta di far smaltire in Puglia i rifiuti calabresi. «Abbiamo gli impianti giusti – conclude – per trattare la porzione umida dei rifiuti della raccolta differenziata, spedire i nostri camion in un’altra regione significa aggiungere altri costi a quelli aggiuntivi che abbiamo dovuto sopportare per lo smaltimento nella discarica di Crotone».